Le parti sociali e Whirlpool hanno firmato un accordo al Mise che prevede che non sia chiuso nessuno stabilimento italiano e non ci siano esuberi strutturali. L'accordo dovrà essere approvato dai lavoratori. Lo riferiscono fonti sindacali. Già da domani si terranno le assemblee informative sull'ipotesi di accordo negli stabilimenti Whirlpool in Italia e il 13 e 14 luglio i lavoratori saranno chiamati a votarlo. Lo fanno sapere fonti sindacali. L'accordo evita la chiusura di Carinaro e prevede incentivi all'esodo e per i trasferimenti in altri stabilimenti come Napoli e Varese.
Lo avevamo promesso ai lavoratori #Whirlpool. Nessuna chiusura, nessun licenziamento #lavoltabuona #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 2 Luglio 2015
"Oggi vince il lavoro - commenta Fiom - L'intesa raggiunta rappresenta una svolta nelle scelte che hanno segnato le relazioni industriali in Italia in questi ultimi anni. È il risultato della lotta di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori della Whirlpool, di una trattativa che abbiamo deciso di mantenere anche in situazioni difficili, della scelta dell'azienda di individuare soluzioni industriali condivise oltre che sostenibili e del sostegno dato dal Governo alla vertenza".
Per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella "Abbiamo siglato con Whirlpool un'ipotesi di accordo importante. Si tratta, soprattutto se si considera da dove eravamo partiti, di un'intesa senza dubbio positiva, poiché scongiura il rischio di oltre duemila licenziamenti e assegna una missione a tutti gli stabilimenti italiani, trovando una soluzione anche per Caserta e None di cui inizialmente era stata prospettata la chiusura".
"Abbiamo firmato un accordo importante che premia due mesi di lotta - ha detto il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli - che hanno convinto alla retromarcia gli americani. Con il nuovo piano industriale si passa da un bollettino di guerra a un piano di rilancio".
Per Ermenegildo Rossi, segretario confederale dell'Ugl, è "Un accordo essenziale per il futuro di migliaia di lavoratori e per le prospettive del comparto del bianco ed elettrodomestici in Italia". Soddisfatto anche Antonio Spera, segretario generale Ugl Metalmeccanici, per il quale "ora la parola passa ai lavoratori, che siamo convinti premieranno il cammino fatto per evitare esuberi strutturali e chiusure di stabilimenti".
"L'accordo raggiunto al Mise sulla Whirlpool è una buona notizia per il territorio marchigiano. Il fatto che nel piano non ci siano esuberi è garanzia della stabilità dei livelli occupazionali. L'impegno di governo e sindacati ha premiato e tutelato il lavoro e i lavoratori". Lo afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
L'intesa sul piano Whirlpool ''è la migliore possibile nelle condizioni date'' anche per i lavoratori ex Indesit delle Marche. Lo afferma il segretario regionale della Fiom Cgil Giuseppe Ciarrocchi. ''Non ci sono esuberi strutturali, vengono assegnate missioni produttive a tutti i siti, e Whirlpool fa importanti investimenti in Italia''. A Fabriano, dove la Indesit è nata, lo stabilimento storico di Albacina verrà chiuso, e i lavoratori saranno trasferiti nella fabbrica di Melano, a otto chilometri di distanza, destinata a diventare ''l'unico polo produttivo di piani cottura Whirlpool per l'area Emea, con 2,3 milioni di pezzi prodotti ogni anno''.
''Bene il ritiro degli esuberi, ma la chiusura della fabbrica Indesit di Albacina è una scelta dettata dal numero degli elettori: la Campania ne ha milioni, le Marche solo 1,5 mln, e Fabriano pochissimi. Siamo stati sacrificati. Anche se, sia chiaro, sono contentissimo che il sito di Carinaro non chiuda''. Voce fuori dal coro sull'accordo Whirlpool quella del sindaco fabrianese Giancarlo Sagramola (Pd). Il polo dei piani cottura che verrà realizzato a Melano poi ''è a basso contenuto tecnologico'' e le linee produttive potrebbero essere facilmente spostate altrove.