'Di notte attraverso il 'serpente', la strada che abbiamo aperto nella zona rossa. C'è un silenzio totale, tutto deserto. Torno a casa con un magone che non mi fa dormire, e penso, ma quando lo riapro il centro, fra 20 anni?''. Luca Giuseppetti, sindaco e farmacista a Caldarola (Macerata) lancia un grido d'allarme per la sua cittadina ''dimenticata'', 1.800 abitanti, ''il 70% delle case lesionate, e ora ci tolgono anche la postazione dei vigili del fuoco''. ''Non hanno capito - si sfoga con l'ANSA - che i comuni del cratere non sono tutti uguali, non è irrilevante che un paese abbia il 20% di abitazioni danneggiate e un altro il 70%, o il 90%''. Fino a un mese fa, Caldarola aveva un'Unità di comando locale dei vigili del fuoco, che ora, spiega il sindaco, ''è stata smantellata per esigenze di organico. In questi mesi i pompieri ci hanno aiutato tantissimo, ma i due che restavano se ne sono andati. Metà paese è in zona rossa: gli sfollati che devono oltrepassare le transenne per andare a recuperare qualcosa in un palazzo inagibile, o hanno comunque necessità di entrare come fanno? Fisso un appuntamento telefonico con il Comando provinciale dei Vvf a Macerata?''.
E le difficoltà non sono solo queste. La viabilità di accesso al paese è parzialmente interrotta, avrebbe dovuto essere compensata dalla realizzazione di una bretella laterale. ''Protezione civile, Anas, Esercito: sono passati mesi - racconta Giuseppetti -, abbiamo visto progetti, carte, planimetrie, ma la strada ancora non ce l'abbiamo''.
Il commissario Errani ''aveva detto che l'Esercito avrebbe abbattuto la scuola, inagibile, e a settembre avremmo avuto la scuola nuova. Ma le procedure sono cambiate in corsa: ora dobbiamo fare noi una gara per la demolizione e non credo che per settembre sarà tutto pronto''. Le casette a Caldarola sono di là da venire. Giuseppetti ha quantificato il fabbisogno in 114-115 Sae, le aree sono state individuate, ''ma i lavori di urbanizzazione devono cominciare'', e il sogno della 'Caldarola 2.0' accarezzato durante l'inverno sembra allontanarsi sempre di più. Né il sindaco vede grandi passi avanti con la nuova governance della ricostruzione, articolata su base provinciale: ''chi decide dovrebbe tornare qui, a vedere, non può gestire le cose da lontano''. Non basta aver salvato le vite umane, aver portato in luoghi sicuri le tante opere d'arte di un paese-gioiello, dove Simone De Magistris dipinse i suoi capolavori.
''Se il centro storico muore, muore Caldarola'' dice Giuseppetti mentre guida lungo il 'serpente' fra i palazzi deserti. ''Qui prima del sisma passavano 100 auto al giorno, ora 900. Il teatro è rimasto in piedi. Ma non so se con tutte queste macchine ce lo perdiamo''.