E' fissata per domani l'udienza di convalida dell'arresto di Virgilio Cataldi, il 40enne di Ascoli Piceno in carcere con l'accusa di omicidio volontario, per aver ucciso sabato scorso con una coltellata sua zia Irma Giorgi, di 70 anni, con la quale viveva, insieme ai genitori, in una casa a Fonte di Campo alle porte della città. Sempre domani verrà anche effettuata l'autopsia sul corpo della donna. La ricognizione cadaverica effettuata dal medico legale Pietro Alessandrini ha già evidenziato una sola ferita, quella al collo, fatale. La donna è stata trovata in un lago di sangue ed è presumibile che sia deceduta pochi istanti dopo essere stata ferita dal nipote, reo confesso di un omicidio che - ha spiegato ai carabinieri - sarebbe maturato da una ossessione religiosa: "Santa Rita mi ha detto di farlo" ha riferito ai militari dell'Arma. Il giovane ha seri problemi psichici per i quali è seguito dall'Asur e deve assumere farmaci.
Problemi di salute mentale che si trascinavano da tempo, un'ossessione per la religione, culminata con una voce martellante e proveniente niente di meno che da Santa Rita: "uccidi tua zia". Questo il quadro che avrebbe spinto Cataldi ad uccidere sabato pomeriggio la zia, sorella della madre. Con lei viveva, insieme ai suoi genitori, nella casa di campagna a Fonte di Campo. Sono stati proprio loro intorno alle 16 di sabato a fare la macabra scoperta tornando a casa. Il figlio - così hanno raccontato ai carabinieri del comando provinciale - li ha accolti dicendo "è morta zia".
Il cadavere della donna era in cucina, sotto il tavolo, in un lago di sangue fuoriuscito dall'unica ferita da arma da taglio, poi rilevata dal medico legale, alla gola. Ai militari del comandante provinciale Ciro Niglio è apparso subito evidente che l'omicidio era maturato in ambiente familiare. Nessun segno di effrazione agli ingressi della casa e nemmeno tracce di soggetti estranei nel vialetto che dalla strada principale conduce all'abitazione. Giunti sul posto, i carabinieri hanno immediatamente isolato dalla scena del crimine. Virgilio, in evidente stato confusionale, ed i suoi genitori sono stati portati in caserma dove, alla presenza del sostituto procuratore Mara Flaiani, sono state raccolte le loro deposizioni.
Il 40enne inizialmente si è chiuso in un ostinato silenzio: era sotto choc. In un'altra stanza il padre e la madre hanno riferito dei suoi gravi problemi di natura psichica per i quali era in cura presso il Centro di Salute mentale dell'Asur e per i quali assumeva molti farmaci. Sulla scena del crimine sono stati raccolti elementi importanti, tra cui un grosso coltello da cucina insanguinato, l'arma del delitto. Virgilio Cataldi all'alba di questa mattina è crollato ed ha confessato il delitto.
"E' stata santa Rita e dirmi di uccidere mia zia" ha detto alla presenza di uno psicologo e del suo legale. Il 40enne ascoltava lungamente e tutti i giorni le trasmissioni radiofoniche di Radio Maria e frequentava le chiese di Ascoli. "Dietro questa storia c'è un ragazzo con gravi problemi che, purtroppo, in un momento di non lucidità ha ucciso la zia con un fendente al collo" è la sintesi del comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno Niglio che ha così chiuso il caso. E' probabile che venga effettuata una perizia psichiatrica.