"Siamo vicini alle famiglie e ci auguriamo in tutti i modi che sia fatta subito chiarezza su questa tragedia che ha sconvolto l'Italia e noi tutti. E' indispensabile che le dinamiche siano chiarite al più presto e accertate le responsabilità": lo ha detto all'ANSA Shablo, il manager di Sfera Ebbasta, che era atteso per un dj set alla Lanterna Azzurra di Corinaldo la notte della tragedia in cui hanno perso la vita una mamma e cinque giovanissimi.
Oltre al minorenne, altre 7 persone sono indagate nell'inchiesta per la morte di sei persone nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. Si tratta, hanno spiegato i pm, dei tre titolari della società che gestisce la discoteca e dei quattro proprietari dell'immobile.
Intanto migliorano le condizioni di altri 4 feriti in ospedale dei 7 pazienti in codice rosso. Sono stati estubati e respirano spontaneamente. Per tre di loro le condizioni seppur stabili sono ancora critiche. La prognosi per tutti rimane riservata. Si tratta di pazienti che oltre al trauma hanno subito un periodo più o meno prolungato di asfissia le cui conseguenze andranno valutate nel tempo.
"Lo spray al peperoncino ha salvato tante donne da violenze e stupri: va usato in maniera intelligente. Chi ne abusa per quello che mi riguarda non va richiamato, ma va arrestato anche se minorenne". Così il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini ha risposto alla domanda se sia necessaria una revisione delle norme che regolano la vendita dello spray urticante.
Sarebbero un 27enne, originario di Fano, e la fidanzata che lavora come cameriera, i due fermati per possesso di droga dai carabinieri in un residence di Senigallia, dove avevano prenotato per un mese. In quel momento non erano in compagnia del minorenne, anche lui fermato per possesso di droga, che secondo vari testimoni sarebbe colui che ha spruzzato spray urticante nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. L'ipotesi che si fa strada è quella di una 'banda' di persone dedite alle rapine ai danni di coetanei che potrebbero aver utilizzato lo spray per creare disordine o coprirsi la fuga dopo furti nella discoteca dove sono morte sei persone a causa della calca.
Nonna del minorenne, non era nella discoteca - "Grazie a Dio non era in discoteca quella sera, non c'entra nulla. E' stato con la sua ragazza tutta la notte". Difende a tutto campo il nipote la nonna del 17enne di origine sudamericana fermato dai carabinieri per detenzione di stupefacenti e indagato per omicidio preterintenzionale e lesioni dolose e colpose perché sospettato di aver spruzzato lo spray urticante nella discoteca di Corinaldo.
La donna, che abita in una frazione di Senigallia, nega però che il giovane sia stato fermato: "lo hanno portato via solo per chiedergli delle cose, ora è con la madre" che vive in Romagna. "Alcuni ragazzi dicono che è stato lui? Non è vero, lo sanno anche loro che non era lì". Sul possesso di droga: "era delle altre persone, lui non c'entra". "Non sono preoccupata - aggiunge la nonna - non c'entra con nessuna delle due cose".
'Da un concerto si esce senza voce, non senza vita' - "Da un concerto si esce senza voce, non senza vita. Il Liceo Medi ricorda Asia, Emma, Benedetta, Mattia, Daniele, Eleonora". E' la scritta che appare su uno striscione appeso fuori del Liceo Medi di Senigallia, frequentato da Asia Nasoni, 14 anni, una delle vittime della calca nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. A scuola, spiega il dirigente scolastico Daniele Sordoni, c'è una psicologa che sta lavorando con la classe frequentata da Asia, la prima B. "Lavorava sulla dichiarazione dei diritti umani e proprio oggi avrebbe dovuto presentare un lavoro. Ma anche altre classi sono segnate da questo dramma, c'erano compagni feriti anche di altre sezioni. Oggi sono tutti vestiti di nero, faremo due minuti di silenzio, ma questo è l'inizio di un percorso anche con docenti e genitori. Sul banco di Asia abbiamo messo dei fiori bianchi, oggi i ragazzi avranno completa libertà di sfogare il proprio dolore".