Il 17enne sospettato di avere usato lo spray urticante che scatenò la notte tra il 7 e l'8 dicembre una fuga in massa dalla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in cui morirono sei persone, è "completamente estraneo ai fatti" perché quella sera "non era presente" nel locale "e non ci è andato". Lo hanno detto i suoi legali Andrea Mone e Martina Zambelli, riferendo i primi risultati delle indagini difensive.
L'adolescente, indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose perché riconosciuto in modo generico da alcuni testimoni, trascorse la serata in un appartamento di un residence di Senigallia (dove fu trovato la mattina dopo con due adulti e 200 grammi di eroina e cocaina). Poi uscì, ma rimase "tutta la notte" nei pressi del residence in compagnia di altre persone, le cui dichiarazioni sono state raccolte dai legali. Ulteriori accertamenti tecnici sul traffico telefonico "stanno confermando in maniera puntuale" le dichiarazioni del ragazzo.
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