Essere connessi con Dio e non distratti e rapiti dagli smartphone. E' l'incipit del messaggio di Pasqua del vescovo di Fabriano-Matelica e segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo. "Quella che stiamo attraversando è un'epoca di grandi trasformazioni che, nel segno della globalizzazione, sta condizionando le abitudini, il modo di vivere, le dinamiche relazionali di ciascuno di noi" osserva, ricordando il suo diploma di perito in telecomunicazioni: "La radio era collocata al centro di una stanza dove la famiglia si fermava ad ascoltare il radiogiornale". Al contrario, oggi l'apparecchio simbolo della contemporaneità è lo smartphone, "un oggetto che portiamo sempre con noi, personale che per 'accendersi' in modo efficace ha bisogno della connettività. Lo smartphone ci 'rapisce'". La Pasqua invece "ci ha connessi oggi e per sempre con la sorgente della vita: ci dona di vivere la santità nell'oggi, consapevoli che non abbiamo altro tempo per essere santi".
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