La tradizionale Festa Bella della frazione di Spelonga (300 abitanti) interrotta il 24 agosto del 2016 dalla terribile scossa di terremoto che distrusse Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), suo Comune di appartenenza, causando molti morti, torna ad essere celebrata a tre anni dal sisma nei tempi della sua cadenza istituzionale. Ad annunciarlo sono stati in un incontro stampa ad Ancona il vicesindaco di Arquata Michele Franchi e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che ha sottolineato "come il sostegno concesso alla manifestazione sia quest'anno particolarmente significativo per essere vicini alla popolazione così duramente colpita, e rilanciare il suo territorio".
La manifestazione, in programma dal 2 agosto al 1 settembre, comprende una serie di eventi: spettacoli, mostre, sagre, palii, escursioni, messe e processioni, che rievocano in chiave storica e folkloristica la Battaglia di Lepanto che il 7 ottobre 1571 portò alla vittoria della flotta cristiana sui Turchi. La tradizione orale vuole infatti che 150 spelongani partecipassero allo storico evento in qualità di rematori della galea, portando a casa come trofeo la bandiera turca: un drappo rosso su cui campeggiano, gialle, tre mezzelune ed una stella a otto punte conservata prima del sisma nella Chiesa parrocchiale di Sant'Agata e oggi nella struttura polivalente della frazione. La vittoria sugli infedeli fu attribuita alla particolare intercessione della Madonna, venerata con la recita del Santo Rosario, dando luogo presumibilmente all'istituzione nel 1638 a Spelonga della Confraternita del Santissimo Rosario. Oggi gli spelongani ritengono che proprio la Madonna abbia protetto la loro frazione dal sisma, salvando dalla morte anche quanti quel fatidico 24 agosto vi si erano recati per la Festa Bella. Infatti ad Arquata del Tronto i danni e i morti sono stati maggiori.
Comunque sia, si prevede quest'anno una Festa particolarmente sentita che avrà come momento clou il tradizionale 'trasporto' del tronco di un albero tagliato, già identificato in un abete rosso alto 30 metri del vicino Bosco del Farneto sui Monti della Laga. Verrà portato fino alla piazza nell'arco di tre giorni e per circa 15 km facendolo strisciare sul terreno accidentato con la sola forza di braccia e corde. Il tronco verrà poi issato al centro della piazza col solo aiuto di scale e funi per costruirvi intorno con legno e rami la sagoma di una nave che simboleggia quella che sconfisse i Turchi. Il tutto suddiviso nell'arco di un mese e salutato dalla partecipazione di spelongani e turisti di anno in anno più numerosi.
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