(ANSA) - CAMERINO (MACERATA), 29 FEB - La rinascita di Camerino passa dal centro storico e dai principali palazzi, a iniziare dal municipio e dalla sede dell'arcivescovado. Mura crepate, calcinacci, vecchi giornali, bicchieri in frantumi e anche i resti di quella che era stata l' 'ultima cena' prima che la terra tremasse: 3 anni e mezzo dopo l'ANSA è entrata dentro quelle stanze dove tutto o molto è rimasto alla sera del 26 ottobre 2016. I due palazzi sono stati messi totalmente in sicurezza, ma adesso arriva la parte più complicata, quella della ristrutturazione. A spiegare l'iter e immaginare i tempi sono il sindaco Sandro Sborgia e l'ing. Carlo Morosi, direttore dei lavori per la sede curiale. "Il cantiere per recuperare il palazzo arcivescovile - dice Morosi - contiamo di aprirlo nel 2021, i progetti li presenteremo entro marzo". Più lunghi i tempi per il Comune, intanto il sindaco punta a riaprire entro giugno corso Vittorio Emanuele. Sborgia chiede al nuovo commissario Legnini di "fare presto, il tempo è scaduto".