Gli agenti della Squadra Mobile di Ancona e del commissariato di Ps di Senigallia hanno arrestato un 30enne pakistano e denunciato un connazionale 50enne, che al momento è latitante, per i reati di sfruttamento del lavoro, caporalato e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I due reclutavano manodopera per le aziende agricole delle province di Ancona e Pesaro Urbino e, approfittando dello stato di bisogno dei braccianti, imponevano dure condizioni di lavoro: turni di 12 ore al giorno e una paga inferiore ai 5 euro l'ora. Un incubo a cui ha posto fine nei giorni scorsi la polizia, al termine di complesse indagini, durate oltre un anno, in collaborazione con l'Ispettorato Territoriale del lavoro di Ancona. I due erano già in accordo con alcune aziende agricole per la fornitura di mano. Dai compensi (molti in nero perché dati a migranti irregolari), venivano detratte le spese per trasporto, vitto e alloggio, in un immobile fatiscente dove in un sottotetto dormivano fino a 30 persone.
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