Dopo due mesi e mezzo di lavori non senza difficoltà per il meteo avverso, il rifugio Zilioli torna ad essere fruibile. Realizzato nel 1959 su un'area del monte Vettore donata al Cai dalla comunanza agraria di Pretare di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), il rifugio era inagibile dal 2016 a causa dei danni procati dal terremoto. La vecchia struttura ha passato il testimone al futuro con l'emozionante ritrovamento della pergamena posta dai suoi fondatori all'interno della prima pietra di posa. Hanno sostenuto economicamente l'opera Fondazione Carisap, Avis Provinciale, Società Alpinisti Tridentini e altri finanziatori.
La forma contemporanea del nuovo Zilioli è già un'attrattiva per centinaia di persone: si tratta di una struttura sicura e confortevole, realizzata in pannelli x-lam dalla ditta EdilNicoletti di Trento, rivestita in alluminio rinforzato dalla MetalRoof di Fermo, progettata gratuitamente dall'architetto e direttore lavori ascolano Valeriano Vallesi, socio Cai e scialpinista, affiancato per la parte esecutiva dall'arch.
Riccardo Giacomelli di Caldonazzo di Trento, con cui condivide la passione per l'architettura in quota. Il nuovo Zilioli è un traguardo della sezione Cai di Ascoli, condiviso con sponsor, maestranze, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Comune di Arquata del Tronto, Soprintendenza, professionisti che hanno prestato la loro opera volontaria, soci e soccorritori che hanno trasportato materiale e vigilato sul cantiere. Terminati gli ultimi lavori, il locale invernale sarà aperto per un utilizzo di emergenza, mentre la parte chiusa tornerà a essere prenotabile soltanto quando le condizioni sanitarie restituiranno un po' di normalità.
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