Sette persone avevano messo in atto, tramite nove aziende calzaturiere operanti nel Maceratese - 5 con sede fittizia a Torino - un meccanismo fraudolento con il quale alcune di esse (terziste) svolgevano servizi connessi alla lavorazione delle tomaie, in evasione d'imposta, mentre altre (committenti) si sgravavano degli obblighi fiscali e contributivi. La frode fiscale da complessivi 8 milioni di euro è stata scoperta dai finanzieri della Compagnia di Macerata con indagini coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal pm Margherita Brunelli, che hanno portato a sequestri per oltre 2,6 milioni di euro: nel sistema fraudolento, aziende in regola facevano da 'filtro' tra clienti finali, anche di rilevanza internazionale - estranei all'inchiesta - e imprese non in regola che, in virtù delle norme contributive, non vi avrebbero potuto avere rapporti.
Tra i beni sequestrati per equivalente - oltre 2,6 milioni di euro, importo delle imposte evase - c'è anche una Porsche Cayenne: il provvedimento del gip Giovanni Maria Manzoni, su richiesta della Procura, ha bloccato 300mila euro su conti bancari, circa 75mila euro di quote societarie, parti di 41 appezzamenti di terreni, un appartamento con garage, porzione di un locale commerciale a Roma e la Porsche. Beni riconducibili ai sette soggetti implicati, con peso e ruolo diversi, secondo l'accusa, nella frode fiscale. Tra loro anche un professionista; tre risiedono a Torino, e quattro in provincia di Macerata.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA