"Gioco di squadra e sussidiarietà:
il territorio sia protagonista come nel '97". E' il cambio di
rotta annunciato dall'assessore regionale alla Ricostruzione
post sisma Guido Castelli, a margine di alcuni incontri nelle
zone del cratere sismico del Maceratese. Il primo, presso il
locale Usr, con i sindaci di alcuni Comuni come Valfornace,
Ussita, Gualdo e Tolentino; il secondo con l'Ance (Associazione
nazionale costruttori edili) di Macerata. Il tutto insieme al
commissario straordinario Giovanni Legnini e al direttore
dell'Usr Stefano Babini. Obiettivo degli appuntamenti è
tracciare sul campo le esigenze concrete di un territorio ancora
alle prese con una lenta ricostruzione, perseguito attraverso
l'ascolto dei protagonisti della vita politica, sociale ed
economica del tessuto locale. "In queste ultime settimane
abbiamo dato il via ad una vera e propria svolta nel metodo di
approccio verso i problemi della ricostruzione - ha detto
Castelli -, un cambio di rotta rispetto a quello adottato tra il
2016 e il 2020 dalla precedente giunta. Finora abbiamo assistito
ad un sistema gerarchizzato e centralistico, che ha tentato di
affrontare i problemi dall'alto verso il basso. I risultati li
sappiamo tutti: provvedimenti a pioggia e tanta confusione".
"Vogliamo riproporre - ha sottolineato l'assessore - il modello
marchigiano vincente del post sisma 1997 attraverso, da un lato,
un lavoro sinergico e compatto sul piano istituzionale, tra
Regione, Commissario e Usr, dall'altro, una disponibilità
all'ascolto di sindaci e delle realtà socio-economiche locali
per una ricerca di soluzioni che viene dal basso, da quel
territorio che in questi anni ha lamentato una profonda
trascuratezza. Le istituzioni locali non saranno più meri e
passivi destinatari di azioni centralizzate, ma protagonisti
della ricostruzione. Le azioni di questi giorni lo testimoniano.
Anche se i problemi restano c'è tutto un altro atteggiamento e
un clima di coesione".
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