Raffaello e il mondo degli arazzi è
il tema di una mostra organizzata dalla Galleria Nazionale delle
Marche, in collaborazione con i Musei Vaticani e con il Mobilier
National di Parigi, al Palazzo Ducale di Urbino, dal 21 maggio
al 12 settembre,. "Sul filo di Raffaello. Impresa e fortuna
nell'arte dell'arazzo" - questo il titolo - indaga sia l'apporto
che il pittore fornì in questo specifico settore per il quale
sperimentò invenzioni e realizzò cartoni poi tessuti nelle
botteghe fiamminghe, sia la fortuna che le opere di Raffaello
conobbero nel corso dei secoli nella produzione di arazzi. Con
dodici grandiose pezze tessute nelle migliori arazzerie europee,
raffiguranti principalmente le pitture delle Stanze Vaticane,
Urbino potrà esibire, nel maestoso salone del Trono, tutta la
monumentale opera pittorica di Raffaello, la potenza e
l'equilibrio classico che l'artista raggiunse a Roma, circa 25
anni dopo aver lasciato la sua città natale. Gli spazi dove
Raffaello aveva camminato da bambino accompagnato dal padre
Giovanni Santi accoglieranno - all'indomani del cinquecentenario
della morte del divin pittore e complici gli arazzi - la sua
opera più grandiosa, realizzata a Roma per i papi, apprezzata da
artisti, critici, conoscitori e dai turisti di tutte le epoche.
Il successo ottenuto dalle immagini tessute, riproposte in tempi
e manifatture differenti, entra a pieno titolo nel tema della
fortuna che l'artista urbinate conobbe nel corso dei secoli.
Modelli inesauribili di forme e d'invenzioni, le opere di
Raffaello raggiunsero i contesti più disparati, grazie all'opera
di tanti incisori che ne consentirono una rapida diffusione ma
anche grazie ai cartoni per gli arazzi. Entrando nel salone del
Trono del palazzo di Federico di Montefeltro, lo spettatore vi
troverà squadernati, grazie all'allestimento curato dagli
architetti della Galleria Nazionale delle Marche, i celebri
affreschi che Raffaello ha realizzato a Roma, qui proposti nei
colori e negli intrecci delle tessiture.
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