Aggirarsi per le strade di una città
"per sparare ad ogni persona di pelle nera" incontrata nel
"tragitto" e "senza alcuna ragione di scelta che non sia,
appunto il colore della pelle" è un comportamento dalla
"obiettiva connotazione di odio razziale". Lo sottolinea la
Cassazione nelle motivazioni di condanna a 12 anni di carcere
per Luca Traini, il 31enne di "ideologie nazifasciste", accusato
della strage di Macerata aggravata dall'odio razziale per aver
sparato "a casaccio" ferendo sei migranti la mattina del 3
febbraio 2018 mentre a bordo della sua auto percorreva varie vie
della città marchigiana precipitandola nel panico.
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