"Insufficienti le disponibilità dell'azienda. Adesso è il momento che le istituzioni dicano chiaramente quali sono gli strumenti promessi per sostenere il piano di reshoring". Questo il pensiero del Coordinamento unitario sindacale del Gruppo Elica, multinazionale fabrianese leader nel settore delle cappe aspiranti, a pochi giorni dal nuovo appuntamento al ministero dello Sviluppo economico, fissato per il 28 settembre, per il tavolo di crisi. Un tavolo aperto per cercare una soluzione condivisa sui contenuti del piano strategico della multinazionale, che - al momento - prevede 409 esuberi, la delocalizzazione di molte produzioni e la chiusura dello stabilimento di Cerreto D'Esi.
Contenuti 'congelati' con l'avvio della trattativa che, a oggi, ha portato a 'salvare' 145 posti di lavoro attraverso il rientro di alcune produzioni di alta gamma dall'estero in Italia. Ma per i sindacati, ancora non basta e annunciano nuove mobilitazioni. "La convocazione del tavolo ministeriale avviene con grande ritardo rispetto ai tempi che ci si erano dati: - concludono le parti sociali - ci auguriamo veramente che nel frattempo sia il Mise che la Regione abbiano ben valutato gli strumenti da mettere a disposizione di un piano di reshoring vero richiesto dal Coordinamento".
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