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Stalking, già condannato, di nuovo a processo

Stalking, già condannato, di nuovo a processo

Auto manomessa, pedinamenti e minacce, ex moglie racconta

ANCONA, 20 ottobre 2021, 20:07

Redazione ANSA

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L'auto manomessa, inseguita sul bus, al lavoro e minacce continue di morte come "tra un po' non riderai più" e "tua madre la faccio fuori". Con l'accusa di stalking è a processo al tribunale di Ancona un boliviano di 52 anni, già reduce da una condanna per maltrattamenti nei confronti della ex moglie peruviana di 50 anni. Stando alle accuse a suo carico l'uomo, quando ancora era ai domiciliari per finire di scontare la pena per maltrattamenti, avrebbe ripreso a perseguitare la ex consorte, ad Ancona, dove vivevano entrambi.
    Tre mesi, da giugno ad agosto 2018, in cui la donna non sarebbe stata solo minacciata ma anche inseguita e pedinata, tanto da ritrovarsi l'uomo anche sul bus quando andava al lavoro. Dopo quattro denunce è intervenuta la Squadra mobile e il boliviano è finito a processo. Questa mattina in aula ha testimoniato la vittima, parte civile con l'avvocato Laura Catena, che ha ripercorso i mesi di paura e ansia vissuti. "Più che lui sembravo io quella ristretta ai domiciliari - ha riferito la donna - non potevo più uscire, non potevo portare i bambini al parco, non potevo prendere il bus che lui me lo trovavo sempre davanti. Anche adesso ho paura, ho paura che torni e che mi faccia fuori». L'uomo, difeso dall'avvocato Donatella Baleani, è stato espulso dall'Italia e ora si troverebbe all'estero per motivi turistici. In due occasioni la ex moglie ha trovato anche l'auto manomessa. Prossima udienza il 24 novembre.
   

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