"La serva padrona", intermezzo per
musica del 1733 e capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi,
torna nella città natale del compositore, Jesi, e nel teatro a
lui dedicato. Lo farà sabato 23 e domenica 24, nell'ambito della
54esima Stagione Lirica di Tradizione, in dittico con "The
telephone" (1947) di Gian Carlo Menotti. Due titoli brevi, che
trattano entrambi dell'amore in maniera comica, avvalendosi di
un terzo incomodo, il telefono in Menotti, il servo muto in
Pergolesi. L'appuntamento segna il debutto nella regia lirica di
Jacopo Fo (anche alle scene), sul podio della Form Orchestra
Filarmonica Marchigiana è Flavio Emilio Scogna, e in scena il
soprano Giulia Bolcato, nel doppio ruolo di Serpina e Lucy, il
baritono Filippo Polinelli (Uberto e Ben) e l'attore Mario
Pirovano quale Vespone, il servo muto. Le luci sono di Marco
Scattolini, assistente ai costumi Roberta Fratini. Nella nuova
produzione della Fondazione Pergolesi Spontini e dell'Ente
Concerti "Marialisa de Carolis" di Sassari, il regista attinge
alla Commedia dell'arte, con 'numeri' comici e stilemi le cui
origini risalgono alla notte dei tempi, tramandati attraverso
l'opera buffa - come "La serva padrona" appunto - e il circo,
grazie al ruolo delle famiglie di attori girovaghi come quella
di Franca Rame, e al Mistero Buffo del Nobel Dario Fo. "Del
capolavoro pergolesiano - spiega il direttore - esistono
numerosi manoscritti ed edizioni a stampa, ma non esiste
l'autografo. L'attuale esecuzione ha corretto alcune parti
musicali dubbie e tiene conto delle preziose indicazioni di
Degrada basate sul libretto originale e sulla collazione di
diversi manoscritti relativi alla prima edizione napoletana del
1733 e romana al Teatro Valle del 1735, utilizzando nell'aria
finale 'Contento tu sarai' le ultime 45 battute "Se comandar
vorrò" che costituiscono la seconda parte del duetto con i da
capo presenti in quattro partiture manoscritte conservate e
consultabili presso la biblioteca del Conservatorio S. Pietro a
Maiella di Napoli".
Per il Teatro Pergolesi, l'opera segna anche la ripresa al 100%
della capienza consentita al pubblico.
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