Lo scrittore pubblicitario Paolo
Iabichino ha ricevuto oggi la Laurea Magistralis honoris causa
in Comunicazione e pubblicità per le Organizzazioni
dall'Università degli studi di Urbino "Carlo Bo". Tra le
motivazioni la collocazione di Iabichino "tra i pubblicitari
italiani più conosciuti e apprezzati a livello nazionale e
internazionale, anche per la sua sensibilità nei confronti di un
linguaggio pubblicitario meno commerciale e più sociale".
Iabichino scrive pubblicità dal 1990. È stato tra le firme di
Wired Italia e del mensile del No Profit Vita. Nel 2018 ha
ricevuto il Premio Emanuele Pirella come "comunicatore
dell'anno". "La pubblicità civile. Il futuro della comunicazione
d'impresa, per dare un futuro alla comunicazione d'impresa" il
tema della Lectio Magistralis, in cui il pubblicitario sostiene
che, secondo una ricerca dell'Ipsos, "un italiano su due, se
deluso dal comportamento di un brand, smetterebbe di
acquistarlo", confermando così la convinzione che "l'impegno
civico delle aziende ha una ricaduta economica precisa e il suo
comportamento sociale ormai è un potente driver di acquisto".
Iabichino ha creato con Ipsos l'Osservatorio Civic Brands:
"abbiamo rilevato - ha detto - che negli ultimi anni, si è
registrata una crescente sensibilità nelle persone che iniziano
a chiedere alle aziende un'assunzione di responsabilità rispetto
a tematiche social". Un trend potenziato dalla pandemia: " da
anni ormai, siamo di fronte a un nuovo consumatore, molto più
attento nel giudicare il comportamento di un'azienda.
Consumatori che hanno bisogno di chiarezza, verità e trasparenza
da parte delle aziende. Il vecchio modello di business, che
vedeva come unico obiettivo quello di massimizzare il profitto,
viene messo in discussione da un modello virtuoso in cui
l'impresa non è soltanto percepita come un attore economico che
opera nel mercato, ma come un protagonista inserito all'interno
del contesto, capace di migliorare la società e la vita delle
persone con le proprie azioni a partire dai propri dipendenti,
in grado di prendere posizione su argomenti inerenti i diritti
civili e la parità di genere".
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