Furto aggravato, ricettazione,
riciclaggio, rapina, violazione della normativa sulle armi. Sono
i reati ipotizzati, con la fattispecie di associazione per
delinquere, a carico di un sodalizio criminoso composta da 11
persone, di cui 8 italiani e 3 stranieri che ha messo a segno
nel tempo una serie di colpi. I carabinieri del Nucleo
Investigativo di Ancona hanno notificato agli indagati l'avviso
della conclusione delle indagini preliminari emesso dalla
Procura della Repubblica di Ancona (pm Rosario Lioniello).
Secondo gli investigatori lo zoccolo duro del gruppo, costituito
da italiani imparentati tra loro e dimoranti nella provincia di
Ancona, aveva costituito un'associazione con l'obiettivo di
commettere più reati del tipo furti aggravati ai danni di
dispositivi bancomat con la tecnica della "marmotta", ovvero
l'impiego di un contenitore metallico con dentro polvere
esplosiva che viene fatta deflagrare con innesco elettrico.
Ma il gruppo non disdegnava di commettere rapine ai danni di
esercizi commerciali o altri. Indagati anche alcuni soggetti
che, venuti in possesso di banconote provento di furto poiché
macchiate di rosso, riciclavano il denaro mediante immissione
nel circuito delle slot machine. Otto i principali colpi, messi
a segno o tentati, contestati, dal 2016 al 2018, ai danni di
banche a Cupramontana, Ostra (bottino 59mila euro), Santa Maria
Nuova (bottino 23mila euro), Cingoli, Staffolo (bottino di
22.730 euro), Monte Roberto, dove fu compiuta una rapina a mano
armata ai danni del supermercato "Famila", in quel momento
chiuso al pubblico, con bottino di 23mila auro, oltre alla Fiat
Uno di un cliente, Arcevia, altra rapina a mano armata
all'ufficio postale con bottino di 40mila euro, e ancora
Staffolo, un altro furto ad una banca che fruttò 35mila euro.
Determinante, durante le indagini, il contributo dei vari
reparti territoriali coinvolti e del Ris di Roma.
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