(ANSA) - PESARO, 15 FEB - "La sentenza del giudice di Pesaro
con la quale sono state annullate le sanzioni al ristoratore che
ha dichiaratamente violato la legge, aprendo il proprio locale
in pieno lockdown, è un'offesa a tutta la categoria. Un'offesa
perché ci sono ristoratori che non riuscendo più a far quadrare
i conti tra spese e chiusure forzate, hanno dovuto cessare
l'attività. Ristoratori, e sono la stragrande maggioranza, che
pur lottando tra mille difficoltà di bilancio e di gestione,
tagli al personale, zero entrate e molte uscite, hanno
rispettato la legge e tutelato i propri clienti". Così in una
nota Alessandro Ligurgo, direttore Confesercenti Pesaro Urbino,
e Amerigo Varotti, direttore generale Confcommercio Marche Nord,
commentano la 'disapplicazione' dei Dpcm del governo Conte nei
confronti del ristoratore 'ribelle' Umberto Carriera, uno dei
fondatori di IoApro, decisa dal giudice che ha annullato multa e
chiusura del locale "La Grande Bellezza" di Mombaroccio per una
cena il 21 gennaio 2021. "Ristoratori che dopo aver dato, sono
ancora in attesa di ricevere - seguitano Licurgo e Varotti -.
Dire che a seguito di questa sentenza, della quale attendiamo le
motivazioni ma che ora ci pare incomprensibile, ingiusta e
sconfortante, siamo amareggiati e che ci sentiamo privi di
tutele, è dire poco - insistono i rappresentanti delle
associazioni di categoria -. Dire che dagli operatori si
continua soltanto a pretendere senza riconoscere loro nulla,
nemmeno un'equità di trattamento che li conforti nel rispetto
della legge, perseguito con tanti sacrifici, non ci basta". Chi
esce "con le ossa rotte è la giustizia italiana e il rispetto
della legalità. Continueremo a far valere i nostri diritti e le
nostre esigenze con decisione, ma sempre nel rispetto della
legge e all'interno di una dialettica aperta e condivisa con
tutti i soggetti istituzionali - concludono -. Le fughe in
avanti, solitarie ed estemporanee, non rappresentano né un
esempio, né un punto di partenza. E sono sempre del tutto
inutili, anche quando la fanno franca". (ANSA).