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Latte annacquato: Procura Ascoli indaga autotrasportatore

Latte annacquato: Procura Ascoli indaga autotrasportatore

Camion con doppio fondo, accertamenti su due mezzi

ASCOLI SATRIANO, 18 febbraio 2022, 20:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Procura della Repubblica di Ascoli Piceno indaga per una frode alimentare commessa da un autotrasportatore che con il suo camion cisterna trasferiva latte da una cooperativa di Amandola (Fermo) alla sede di Jesi (Ancona) della Cooperlat Trevalli, uno dei maggiori gruppi caseari in Italia. L'indagine coordinata dal procuratore capo Umberto Monti e dal sostituto Mara Flaiani è partita a marzo 2021 dalla segnalazione di un ex carabiniere e ha portato alla luce un meccanismo di cui era dotato il camion che trasportava latte e che, durante il tragitto, consentiva attraverso botole a scomparsa, azionate all'occorrenza, di allungarlo con l'acqua, aumentando così la quantità e il guadagno a scapito della qualità.
    Sono due gli automezzi sui quali si è concentrata l'inchiesta della magistratura ascolana che si è avvalsa dei carabinieri del Nas di Ancona: i militari hanno sentito l'autotrasportatore che avrebbe ammesso l'esistenza di una sorta di doppiofondo nella cisterna che consentiva attraverso un telecomando, di azionare il meccanismo in grado di far confluire acqua nel latte, con una tempistica che permetteva di eludere i controlli. Il sistema è stato rilevato anche dall'incidente probatorio disposto dalla Procura di Ascoli sulle due autocisterne sequestrate all'autotrasportatore.

Il Gruppo Cooperlat è "esclusivamente parte lesa" nella vicenda del latte annacquato al centro di un inchiesta della Procura di Ascoli Piceno, che ha indagato un autotrasportatore ed è "in attesa che la Procura della Repubblica di Ascoli concluda le sue indagini". Così in una nota l'avv. Antonio Squillace, consulente legale del Gruppo. "Ad ogni modo - si legge - si rimarca che tutti i siti produttivi facenti capo al Gruppo Cooperlat sono riconosciuti ai sensi del Regolamento 853/2004 e, conseguentemente, sono soggetti, sulla base della valutazione del rischio, a monitoraggio continuo (audit e controlli ufficiali) da parte delle Autorità competenti come previsto dal Regolamento 625/2017. Oltre a ciò, annualmente, a tutela della salute e sicurezza del consumatore, vengono condotti audit svolti da professionisti incaricati da organismi di certificazione indipendenti ed accreditati con lo scopo di controllare l'intero sistema". Inoltre - prosegue la nota - "all'attività periodica effettuata dalle varie Autorità competenti, il Gruppo Cooperlat aggiunge quotidianamente nei suoi siti produttivi, in fase di accettazione delle materie prime e durante tutta l'attività di produzione, rigidi controlli nel rispetto delle procedure interne che definiscono i parametri tecnici e qualitativi del prodotto fabbricato da immettere poi sul mercato". Attività che "hanno determinato il raggiungimento di elevati obiettivi sulla base di schemi riconosciuti a livello internazionale, premiando i prodotti fabbricati dalle diverse aziende del Gruppo per la loro elevata qualità e l'attenzione verso i consumatori". Proprio "l'alto standard dei controlli ha permesso di appurare la non conformità del prodotto in entrata, evitandone l'avvio alla lavorazione" sottolinea lpavv. Squillace, ammonendo che "non verrà tollerata alcuna distorsione o speculazione da parte di chiunque per diversi interessi e/o utilità".

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