Andranno tutti a processo i 9 imputati del filone 'amministrativo' (relativo alle condizioni di sicurezza e ai permessi) per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, avvenuta la notte tra il 7 e l'8 dicembre del 2018, quando morirono cinque minorenni e una mamma di 39 anni, schiacciati dalla calca. Tra i rinviati a giudizio anche il sindaco di Corinaldo Matteo Principi. La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio al termine dell'udienza preliminare presso il Tribunale di Ancona, davanti al giudice Alberto Pallucchini: dopo la camera di consiglio, ha letto il dispositivo che rinvia tutti e 9 gli imputati a giudizio. Le accuse: cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Oltre al sindaco Principi affronteranno il processo, che si aprirà il 3 giugno davanti al giudice monocratico Francesca Pizii, il geometra dello sportello Suap Massimo Manna, Quinto Cecchini, tra i gestori della discoteca, Rodolfo Milani, vigile del fuoco, Francesco Gallo dell'Area Vasta (Asl) 2, Massimiliano Bruni, esperto in elettronica, Stefano Martelli, responsabile servizio polizia locale e due ingegneri, Francesco Tarsi, consulente esterno della Magic e Maurizio Magnani, che ha lavorato per la famiglia proprietaria della discoteca. Per i familiari delle vittime un grosso passo in avanti. "Finalmente può iniziare il processo" ha commentato l'avvocato Irene Ciani, parte civile per i familiari di una delle vittime, Benedetta Vitali. In aula oggi, ad attendere la decisione, c'era anche i due fratelli della ragazza, Francesco Vitali e Alessandro Perugini. Per altri sette imputati dello stesso filone si sta già procedendo con rito abbreviato, con un altro gup, e l'accusa ha già chiesto cinque condanne e due assoluzioni. Altri due hanno scelto di patteggiare ma il rito si farà a conclusione degli abbreviati. L'altro processo in piedi è quello in Corte di Assise di Appello per la banda dello spray, i sei giovani modenesi già condannati in primo grado, accusato di avere scatenato il panico nel locale con una sostanza urticante. Per questo processo è in programma un'udienza giovedì per le arringhe delle difese.
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