"Mentre la gente scappa
dall'Ucraina e la tenaglia russa su Kiev avanza, non si capisce
chi può essere il mediatore, chi può mettere a posto la
situazione". Lo ha detto Romano Prodi, intervistato ieri sera in
collegamento streaming da Marco Damilano durante un'iniziativa a
favore della candidata sindaca di Fabriano Daniela Ghergo. "Sono
convinto - ha aggiunto - che sarà importante nelle prossime ore
o nei prossimi giorni un'iniziativa politica degli Usa più
diretta di quello che hanno fatto sinora. Ma ora dobbiamo
aspettare e accogliere coloro che vengono da noi". "Se
ragionassi in modo razionale - ha detto ancora - direi che il
ruolo vero di mediatore non può che essere dell'Europa, ma il
problema sono le concessioni. Una delle condizioni poste da
Mosca è che l'Ucraina non entri nella Nato. Ma gli ucraini lo
accettano? La mediazione europea sarebbe importantissima, ma un
ruolo americano sarebbe comunque indispensabile" ha sottolineato
Prodi. Secondo l'ex presidente del Consiglio ed ex presidente
della Commissione Europea, l'incontro di ieri ad Antalya "è
molto interessante" con la Turchia come mediatore: "è membro
della Nato, ma è anche molto legata alla Russia, ed è in una
fase politica bizzarra. Ha comperato gli aerei militari Usa e i
missili dalla Russia". Per un altro mediatore "si pensa subito
alla Cina, legata alla Russia, ma che non vuole che vada avanti
questa guerra. E che commercia con Europa e Stati Uniti 10 volte
più della Russia. Almeno per qualche anno - ha spiegato - il suo
futuro è legato a Usa e Europa. Vuole che la guerra finisca, ma
non vi vuole metterci le mani dentro"; Per questo "sono convinto
che sarà importante un'iniziativa politica delitica deli Usa più
diretta".
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