Attuare una politica e un sistema
universitario tagliato sul territorio in cui opera grazie
all'integrazione con soggetti pubblici e privati, per
scongiurare la fuga d'iscritti verso altri atenei e "non
arrenderci ad un'idea di università senza studenti". E' la
ricetta del rettore dell'Università a Politecnica delle Marche
Gian Luca Gregori, che ha inaugurato oggi ad Ancona l'Anno
Accademico 2021-2022, alla presenza delle massime autorità
civili e militari. Dopo aver proclamato, in riferimento alla
guerra in Ucraina, la vocazione alla pace dell'Ateneo dorico,
Gregori ha ricordato nella sua relazione, intitolata
'L'Università come fattore di sviluppo socio-economico per il
territorio', che nonostante la pandemia, la struttura non ha mai
cessato di lavorare, incrementando proprio relativamente al
Covid, nuovi filoni di ricerca sanitari, sociali, tecnologici ed
economici. Per rispondere all'emergenza ha inoltre realizzato
"consistenti investimenti in infrastrutture tecniche,
tecnologiche e digitali". A fronte di una sostanziale tenuta
del numero degli iscritti - ha rilevato - si è inoltre ridotta
la dispersione degli studenti avviando un percorso di forte
integrazione territoriale con le istituzioni e le altre
Università della regione, anche grazie a nuovi corsi afferenti
sia il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali,
che le aree sanitarie. Per incrementare il numero dei laureati -
ha ricordato - è stata poi estesa la 'no tax area' a specifiche
situazioni di disagio e introdotto il programma Doppia Carriera
per studente-atleta con l'esonero dai contributi per meriti
sportivi.
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