Sono 65 nelle Marche (oltre 700 in Italia), i luoghi d'interesse culturale, di solito interdetti al pubblico, aperti ai visitatori per la 30/a edizione delle Giornate Fai di Primavera, in programma il 26 e 27 marzo. "Un'occasione che mai come quest'anno - commenta Alessandra Stipa, presidente Fai Marche - vuole rappresentare un allentamento della tensione accumulata nei due lunghi anni di pandemia, sfociati in un'altra dolorosa guerra in territorio europeo, dopo le tensioni balcaniche del secolo scorso".
Grande la varietà di scelta: dall'Orto Botanico di Urbino per gli appassionati del verde, a Villa Severi di Pesaro, dell'omonima imprenditrice scomparsa nel 2019, che la progettò nel 1962 arricchendola di una preziosa collezione d'arte, fino alle suggestioni liberty del Villino Conte-Staffieri di Porto Sant'Elpidio (Fermo). Per gli amanti delle fortificazioni militari, la Rocca del Duca di Cagli (Pesaro Urbino) e la Fortezza Pia di Ascoli Piceno, mentre gli appassionati di archeologia potranno visitare il Parco Archeologico di Suasa (Ancona), luogo del Cuore che ha ottenuto finanziamenti Fai per la pulizia dei mosaici della Domus dei Coiedii, villa romana di oltre 3mila mq. In lista anche luoghi industriali dismessi come l'Elettrocarbonium di Ascoli Piceno, e suggestivi borghi medievali come Montecassiano (Macerata), con la sua cinta muraria e la Pala di Ioannes Hispanus, capolavoro di ceramica invetriata di Mattia Della Robbia, assieme al borgo di Montalto Marche, nel Piceno, patria di Sisto V, dove si possono ammirare l'omonimo mulino e lo splendido reliquario in oro, rubini e zaffiri appartenuto al re di Francia Carlo di Valois.
E ancora il borgo di Montefabbri (Vallefoglia nel Pesarese), la Chiesa del Gesù di Ancona, sempre in provincia di Ancona il Palazzo Comunale di Osimo, il feudo dei Della Rovere a Senigallia e l'antica farmacia Fatebenefratelli di Jesi; l'Oratorio della Madonna del Sole a Capodacqua di Arquata (Ascoli Piceno), colpito dal sisma del 2016, che il Fai sta contribuendo a restaurare con una raccolta fondi cha ha raggiunto i 380 mila euro. Faranno da Cicerone studenti affiancati da volontari studiosi dell'arte, architetti, storici e guide professionali.
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