Ha sfiorato il 64% l'adesione nelle Marche allo sciopero della magistratura contro la riforma Cartabia. Su 175 magistrati (giudici e pm) ben 111 hanno aderito in tutta la regione. L'astensione dal lavoro di giudici e pubblici ministeri ha fatto saltare oggi udienze in tutti i tribunali marchigiani, con l'eccezione di quelle urgenti quali convalide di arresti o processi con detenuti. Ad indire lo sciopero l'Anm, associazione nazionale magistrati, contraria alla riforma dell'ordinamento giudiziario e del sistema elettorale del Csm in discussione in Parlamento. Stando ai primi dati forniti dalla sezione distrettuale Anm di Ancona, il capoluogo ha avuto le adesioni complessive più basse non tanto in Procura, dove su 12 pubblici ministeri hanno scioperato in 8, quanto piuttosto tra i giudici dove solo in 15 si sono astenuti.
A Pesaro i pm che hanno fatto sciopero sono stati 4 su 5. Ad Ascoli Piceno hanno fatto sciopero 11 giudici e 4 pubblici ministeri, a Macerata 6 giudici e 4 pm mentre ad Urbino l'adesione in Procura è stata pari a zero sui tre pm in organico e i giudici hanno aderito in tre. L'Anm segnala una alta percentuale di scioperoi in Corte d'Appello di Ancona, pari al 55%. "Lo sciopero è stato importante - ha commentato Maria Letizia Fucci, presidente sezione distrettuale Anm di Ancona -, ha consentito di accentuare il problema giustizia che necessita di una riforma organica (ma questa non lo è), non c'è interlocuzione né degli avvocati né dei magistrati, non risolve la lentezza dei processi, è solo una questione politica". Ad Ancona è saltata, tra le altre, anche l'udienza preliminare sulle casette Sae, relativa all'inchiesta sul terremoto.
Nonostante un rinvio precedente per difetto di notifica, è stata rinviata ad altra data,
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