(ANSA) - ANCONA, 22 GIU - Prendendo spunto dalla appena trascorsa "Giornata del Rifugiato", il prefetto di Ancona Darco Pellos ha dato conto delle attività di accoglienza poste in essere a favore dei cittadini ucraini arrivati nelle Marche, in partnership con la Caritas di Senigallia e Loreto. L'occasione è stata una conferenza stampa in Prefettura ad Ancona. Alla riunione hanno partecipato l'Arcivescovo di Loreto, Mons. Dal Cin, il Vescovo di Senigallia, mons. Manenti, rappresentanti delle Caritas di Senigallia e Loreto, della Fondazione Mirko Giacomelli e dell'A.O.U.P.I.
Il Prefetto Pellos anzitutto ha richiamato i valori sottesi alla normativa che, a partire dalla Convenzione di Ginevra del 1951, sancisce il diritto d'asilo nei confronti di tutti coloro che si trovino per qualsiasi motivo in situazione di pericolo nel proprio Paese di origine. Pellos ha ricordato che, ad oggi, sono 1.647 gli ucraini che si sono registrati presso le Forze di Polizia della provincia di Ancona e 183 accolti nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas). La rete dell'accoglienza vede anche l'apporto dei centri Sai, gestiti dagli enti locali e della Regione che ha messo a disposizione alberghi, per far fronte alle prime necessità di posti, nell'attesa che le Prefetture reperissero idonee strutture e sta per rendere utilizzabili posti di accoglienza diffusa. Dei 183 sfollati ucraini ospiti dei Cas, 108 sono si trovano nelle strutture attivate in collaborazione con la Caritas.
Infatti, grazie al decisivo apporto e alla qualificata collaborazione della Caritas di Senigallia Capofila, (il cui Presidente Giovanni Bomprezzi ha dimostrato ancora una volta competenza, professionalità e sensibilità), in collaborazione con la Caritas di Loreto e la Fondazione Mirco Giacomelli, rappresentata dal Presidente Enrico Giacomelli, e l'associazione A.O.U.P.I., rappresentata dal Consigliere Massimo Marcellini, che hanno messo a disposizione le strutture, sono stati aperti i centri dedicati che sono ubicati a Montemarciano, (centro Alberici ), a Senigallia (Cas Futuro) e Loreto (presso l'edificio delle Orsoline).Tutte le strutture, per la loro ubicazione privilegiata e gli ammodernamenti apportati, hanno ricevuto particolari apprezzamenti dagli ospiti ucraini che sono, come noto, in maggioranza minori, fa sapere la Prefettura. "L’obiettivo che tutti i soggetti interessati, concordemente, si sono prefissati di realizzare, è quello di offrire un modello di accoglienza e di solidarietà che vada oltre la mera offerta di vitto ed alloggio, ma che consenta alle persone che hanno dovuto precipitosamente lasciare il proprio Paese a causa degli eventi bellici tuttora in corso, di usufruire di una serie di servizi ulteriori (dal mediatore, allo psicologo, all’avviamento scolastico), nella speranza di lenire le profonde ferite psicologiche inferte dalla guerra e di condurre una vita il più possibile 'normale'".
"La collaborazione costante tra la Prefettura di Ancona e la Caritas, improntata alla massima disponibilità reciproca e alla volontà condivisa di fare il meglio possibile per i cittadini ucraini, - ha sottolineato Pellos - ha permesso di raggiungere tali lusinghieri risultati". Nel corso dell’incontro è stato sottolineato, altresì, come i risultati suddetti siano stato raggiunti grazie alla collaudata sinergia tra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. Oltre alle realtà presenti alla conferenza stampa vanno tra l’altro menzionati l’Anci (che svolge un ruolo fondamentale per la gestione delle strutture Sai), i Comuni di Loreto e Senigallia.Un sentito ringraziamento è stato infine rivolto ai Sindaci di Loreto e Senigallia, che più che mai in questa circostanza, hanno dimostrato spirito di solidarietà e senso civico.(ANSA).