(ANSA) - ANCONA, 11 LUG - "Sull'ipotesi dell'arretramento della linea ferroviaria adriatica manca chiarezza e questo ci preoccupa. Siamo contrari ad approcci superficiali e approssimativi perché sono inutili e anzi pericolosi. Sono in campo almeno quattro ipotesi, una diversa dall'altra". La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli ha risposto alle interrogazioni consiliari sull'arretramento della linea Fs, lamentando scarsa chiarezza a partire dalle ipotesi in campo "una diversa dall'altra: costruzione di una nuova linea lontano dalla costa e smantellamento di quella esistente; mantenimento della esistente per traffico 'locale' e raddoppio con costruzione di un'altra linea all'interno per il traffico merci; una nuova linea all'interno solo per le merci; costruzione di un tracciato interno che però non si capisce se debba essere parallelo all'A14 oppure no".
"Dunque, - chiede la sindaca - il tracciato attuale sarà mantenuto o no? Si procederà con singoli step, a partire dagli interventi già finanziati oppure no? Il presidente Acquaroli dice una cosa, il prof. Baldassari un'altra e Confindustria con Bocchini un'altra ancora. I Comuni di mezza regione sono in rivolta". Inoltre "si pensa che un progetto di questa portata possa riguardare solo il tratto marchigiano? Ma soprattutto i progetti delle ferrovie, di velocizzazione della linea, riguardanti le Marche e i cui lavori sono pronti per essere appaltati ora si devono fermare? All'ennesimo blocco di tutto, al ricominciare tutto daccapo, all'ennesima palude, siamo ferocemente contrari. E se il dibattito confuso alzato sull'arretramento a questo portasse come risultato sarebbe un danno enorme per le Marche e per la città. Oggi c'è un progetto coordinato Ferrovie-Anas, - ricorda - che prevede lo spostamento a mare della linea tra Torrette e stazione di Ancona, l'uso dell'area liberata per allargare la Flaminia verso mare e dell'area verso monte per collegare porto e autostrada, l'opera attesa da 30 anni. Per l'intervento ci sono i progetti definitivi approvati, finanziati con soldi dello Stato. I lavori possono essere appaltati nel 2023. Il progetto consentirà a merci e persone di arrivare e uscire più facilmente e velocemente dal porto. Sarà una infrastruttura essenziale per lo sviluppo del porto - prosegue - ma anche per la manifattura marchigiana e del centro Italia e libererà Torrette e i quartieri a Nord di Ancona dal traffico pesante. Le opere di protezione a mare risolveranno l'annoso problema dell'insabbiamento di marina Dorica. - afferma - Un tratto di costa sarà rinaturalizzato e i cittadini potranno fruirne. L'intervento consoliderà anche il piede della frana". "Tutto questo deve fermarsi? - chiede Mancinelli - Vogliamo parole chiare, parole chiarissime, innanzitutto dal governo regionale, ma anche da Confindustria Ancona, visto che si sta sostituendo alla Regione, e da Confindustria Marche. Noi ci opporremo con tutte le nostre forze a questa ipotesi: - attacca - non permetteremo che si consumi sulla pelle della città, del porto e dell'economia regionale l'ennesimo gioco dell'oca, con il ritorno alla casella iniziale, come successe trent'anni fa con l'asse attrezzato. Attendiamo risposte chiare - conclude la sindaca - e ci prepariamo a impedire tutto questo. Per il resto siamo pronti a discutere. Seriamente però”.(ANSA)