Cinque giorni di vacanza
strettamente privata, in giro per le Marche, ma con base a
Recanati (Macerata), per dare sfogo alla passione per l'arte e
l'architettura e per la pittura ad acquerello. Sono quelli che
l'allora principe di Galles, oggi re Carlo III d'Inghilterra, si
concesse dal 9 al 14 maggio 1988, ospite dei conti Leopardi,
discendenti del poeta. Un'ospitalità non legata a conoscenza
personale, ma ad un passaparola tra casate nobiliari, e a
Giacomo Leopardi, tradotto e amato nel Regno Unito. Carlo
atterrò la sera del 9 maggio all'aeroporto di Falconara, ai
comandi di un aereo militare da lui stesso pilotato. E sempre
lui guidò fino a Recanati una Jaguar, accompagnato dall'amico
Nicholas Soames, nipote di Winston Churchill, e da due uomini di
scorta. A Recanati, accoglienza da parte della contessa Anna
Leopardi, dei figli Vanni e Giacomo e dei nipoti Olimpia e
Pierfrancesco, oltre ad una piccola folla plaudente, riportano
le notizie dell'archivio ANSA. A Palazzo Leopardi gli erano
stati riservati degli appartamenti rinnovati e ritappezzati per
l'occasione, tra i giardini e le stanze da cui Giacomo guardava
le 'vaghe stelle dell'Orsa', vicino all'Ermo Colle
dell'Infinito. Dal giorno dopo per il re cominciò una vera e
propria full immersion tra le bellezze delle Marche, con
itinerari tenuti segreti fino all'ultimo per motivi di
sicurezza, ma anche con imprevisti legati alle curiosità del
principe e vari strappi al protocollo: Urbino, l'Abbadia di
Fiastra, Sarnano, Monte San Martino, Jesi , Villa Imperiale a
Pesaro, Corinaldo, la stessa Recanati e anche una puntata a
Portonovo dal ristorante 'Emilia'. :
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