(ANSA) - PESARO, 01 OTT - Un 17enne straniero è stato fermato
dai carabinieri e sottoposto alla misura cautelare in carcere
quanto accusato di rapina e resistenza a pubblico ufficiale. E'
successo il 18 settembre, ma la notizia è stata resa pubblica
solo oggi: i carabinieri sono intervenuti per la segnalazione di
una rapina ai danni di due ragazzi da parte di una persona
pressappoco loro coetanea. La pattuglia del Nucleo Operativo e
Radiomobile, giunta subito sul posto, ha immediatamente ricevuto
dalla testimone l'indicazione su chi fosse l'autore del reato,
che non aveva ancora avuto il tempo di allontanarsi. Si tratta
di un minorenne, già gravato da precedenti di polizia per reati
contro la persona, apparso subito in stato di ebbrezza. Ha
tentato di fuggire, ma è caduto a terra. Nel frattempo è stato
riconosciuto anche dalle due giovani vittime: ai militari hanno
raccontato di essere stati minacciati dal coetaneo con un sasso
preso dalla massicciata dei binari, costringendo uno di loro a
consegnare i pochi spiccioli che aveva in tasca. Il giovane
bloccato ha dichiarato di non avere documenti e ha fornito false
generalità da maggiorenne ai carabinieri, che non gli hanno
creduto. A quel punto ha dato in escandescenze e ha cominciato a
minacciare i militari, che lo hanno condotto in caserma.
All'interno degli uffici il minorenne ha continuato a insultare
i militari e a sputare loro addosso, così come sui mobili e
qualunque altra cosa gli capitasse a tiro. Gli accertamenti
hanno permesso di appurare, oltre ai precedenti e alla precisa
identità, che il ragazzo era scappato da una comunità ove era
stato collocato dall'Autorità Giudiziaria a seguito della
denuncia per un precedente reato. Per questi motivi per il
17enne, dopo essere stato condotto presso il centro di prima
accoglienza di Ancona, in quanto sorpreso in flagranza di reato,
la Procura minorile ha chiesto la misura cautelare in carcere,
poi disposta dal gip. Una misura cautelare necessaria, spiegano
i carabinieri, "anche per fornire al minore il senso di una
risposta adeguata alle sue gravi azioni criminose, che potrà
essere interrotta quando dimostrerà una crescita morale e di
progressiva responsabilizzazione". (ANSA).