Con le Aziende sanitarie territoriali (Ast) non solo si porterà la "governance sul territorio", ma "è anche un approccio diverso di sanità che non guarda più al modello dell'ospedale unico ma a un modello unico di servizi, parte dalla rete ospedaliera ai distretti, alle case di comunità, alle altre diramazioni che ci saranno sul territorio". Così a margine del Consiglio regionale delle Marche, il presidente della Regione Francesco Acquaroli a proposito della riforma "epocale" del sistema sanitario regionale che supera il modello dell'Asur unica con la nascita di cinque Ast. Inoltre, aggiunge il presidente, vi sarà "maggiore relazione con i medici di medicina generale che rappresentano una forza importante che dobbiamo recuperare e mettere 'in squadra' con la sanità ospedaliera e distretti".
L'obiettivo, spiega, "è adeguare il sistema sanitario regionale al momento che viviamo: nel 2003 quando è stata fatta la riforma dell'Asur, - ricorda Acquaroli - c'erano delle esigenze; oggi a 19 anni di distanza tante variabili sono cambiate ed è necessario riassettare l'organizzazione al fine di dare la risposta più confacente alle richieste di fabbisogno della nostra regione".
Una transizione non semplice. supera il modello dell'Asur unica e nasceranno cinque Aziende Sanitarie Territoriali.
Sicuramente ci sarà una "fase difficile, quella che va a organizzare le Ast, - ammette Acquaroli -, dovremo coadiuvare questa fase perché è complicato e difficile riorganizzare un nuovo assetto, come in tutti i settori, in maniera particolare sulla sanità". "Con le Ast non portiamo solo la governance sul territorio, - afferma il presidente -, questa è una riforma epocale che è stata richiesta da tantissimi anni, da tantissimi territori: oltre alla governance sul territorio, è un approccio diverso di sanità che non guarda più al modello dell'ospedale unico ma a un modello unico di servizi, parte dalla rete ospedaliera ai distretti, alle case di comunità, alle altre diramazioni che ci saranno sul territorio". "Non ultimo - prosegue - una maggiore relazione con i medici di medicina generale che rappresentano una forza importante che dobbiamo recuperare e cercare di mettere in più possibile in squadra con la sanità ospedaliera e dei distretti".
"Questa è un'azione molto complicata e complessa - spiega ancora Acquaroli - che vedrà un lavoro enorme, non solo della giunta, ma di tutta l'organizzazione regionale, tema dei tempi è importante. La crisi che sta vivendo il sistema sanitario regionale e nazionale, - conclude - è una crisi che ha necessità di risposte immediate ma è anche vero che non si riesce a dare risposta immediata a una carenza che è stata creata in anni e anni di mancati investimenti sia in termini infrastrutturali sia in termini professionali". (ANSA).