Interruzione del ruolo di
componente dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa
regionale delle Marche, di presidente e vicepresidente di
Commissione, qualora il consigliere regionale incaricato cessi
di far parte del Gruppo consiliare al quale apparteneva al
momento dell'elezione. Lo prevede la proposta di modifica dello
Statuto della Regione in materia di cambio di Gruppo consiliare,
che è stata approvata all'unanimità in seconda deliberazione. La
prima deliberazione sulla stessa materia era arrivata lo scorso
9 aprile.
La disposizione, che entrerà in vigore dalla prossima
legislatura, "non si applica quando la cessazione sia stata
deliberata dal Gruppo di provenienza, ovvero in caso di
scioglimento o di fusione con altri Gruppi consiliari". Dopo
l'approvazione della modifica statutaria "contro i cambi di
casacca" esulta la capogruppo M5s Marta Ruggeri che ricorda di
aver depositato la proposta "a inizio febbraio scorso e che era
stata già approvata in prima lettura nei mesi scorsi".
La legge statutaria a prima firma Ruggeri, "condivisa da
tutte le forze politiche in corso d'esame legislativo e ispirata
a norme già introdotte nel regolamento del Senato della
Repubblica nel 2017 e poi rinforzate con successive modifiche
approvate nel 2022, stabilisce che i consiglieri regionali che
lasciano il gruppo consiliare a cui appartenevano al momento
della loro elezione devono decadere dagli eventuali incarichi a
cui sono stati eletti in Ufficio di presidenza dell'assemblea
consiliare o all'interno delle commissioni consiliari
permanenti".
"Con le modifiche statutarie approvate definitivamente oggi e
che ora aspettano solo la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale
Regionale - continua Ruggeri - finalmente si applicherà, a
partire dalla prossima legislatura regionale, una forma di
sanzione a quei consiglieri che in corso di mandato tradiscono
la fiducia degli elettori che li hanno votati, abbandonando le
forze politiche e i programmi per cui erano stati eletti.
Infatti, questa legge statutaria prevede che i consiglieri
eletti a incarichi in Ufficio di presidenza dell'Assemblea
legislativa o nelle commissioni consiliari permanenti decadano
dai ruoli a cui sono stati eletti laddove decidano di cambiare
il gruppo consiliare a cui appartenevano al momento
dell'elezione, e questo proprio perché eletti in quei ruoli come
espressione di quei gruppi che hanno deciso di lasciare".
"Tutti noi sappiamo che uno dei più antichi mali della
politica italiana a ogni livello istituzionale - conclude la
capogruppo M5s - è senza dubbio quello del trasformismo
politico, e la nostra regione purtroppo in questo senso non fa
eccezione. La legge statutaria approvata in via definitiva oggi,
che non comporta maggiori spese per il bilancio regionale, per
questo motivo punta a penalizzare attraverso delle misure mirate
chi tradisce la fiducia degli elettori che lo hanno sostenuto
per perseguire solo i propri interessi personali, e avrà,
quindi, la funzione di deterrente per questi comportamenti".
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