Assoporti, pronte le proposte di riforma sistema portuale
Utilizzo di più strumenti finanziari e costituzione fondo CDP
29 ottobre, 19:26(ANSA) - ROMA, 29 OTT - La riforma della legge 84/94 sui porti "non può essere fermata". Lo ha ribadito oggi il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, all'assemblea delle Autorità Portuali a Roma.
Tra le prime proposte dell'associazione a Governo e Parlamento, quella di eliminare le Autorità Portuali dall'elenco delle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici, e il riconoscimento che, in base alle funzioni svolte, le AP non possono essere soggette a norme di finanza pubblica.
Per Monti, Assoporti può proporre l'introduzione di nuovi strumenti finanziari per consentire investimenti in infrastrutture senza impattare sui conti e sui limiti di spesa dello Stato. In particolare, la proposta di riforma prevede la creazione di un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti nel quale collocare le risorse provenienti da un'ulteriore quota addizionale del gettito IVA.
"Già da domani - ha detto Monti - sottoporremo le nostre proposte a tutte le verifiche nelle sedi competenti. Intendiamo fare la nostra parte nella filiera logistica del trasporto eliminando quella logica dei 'compartimenti stagni', principale causa del declino".
''La soluzione Cdp permetterebbe di garantire il coinvolgimento di un intermediario finanziario, abilitato ad attivare tutti gli strumenti finanziari, al tempo stesso coinvolgendo il sistema del credito nel funding di questi strumenti'', ha spiegato Monti, precisando che per le operazioni che si prestano al finanziamento è ipotizzabile che Cdp possa utilizzare come società di progetto proprio le Autorità portuali''.
''Questa configurazione finanziaria - ha aggiunto - è in grado di garantire un doppio obiettivo: attivare un effetto leva che libererebbe risorse per oltre 2 mld di euro a favore della portualità italiana; di non incidere sui conti dello Stato, non gravando in alcun modo sul debito del sistema Paese. La proposte di Assoporti ha tre punti: punta a cancellare la parola 'tetto massimo'; aggiungere ulteriore quota di gettito Iva, ma sempre nel rispetto del meccanismo premiale; consentire l'utilizzo parallelo e contemporaneo di più strumenti finanziari. (ANSA).