Caro porti: Regione Sardegna denuncia aumenti Civitavecchia
Da 58 al 200% rispetto al 2014, 9,5 euro in più a passeggero
20 dicembre, 10:09(ANSA) - CAGLIARI, 19 DIC - Aumenti compresi tra il 58% e il 200% rispetto al 2014: l'Autorità portuale di Civitavecchia ha comunicato le nuove disposizioni sulle tasse portuali che entreranno in vigore dal primo gennaio 2015. Nove euro e mezzo di balzello sul passeggero (rispetto ai 6 di quest'anno), 8 euro per i mezzi privati, auto, moto e camper (rispetto ai 5 del 2014) e ben 15 euro sui bus (invece che 5). Costi aggiuntivi, equiparabili a una tassa di sbarco, che non hanno confronti con gli altri porti italiani, sardi compresi, o con quelli corsi. E che possono incidere notevolmente su chi deve scegliere la Sardegna come destinazione di vacanza. Lo denunciano gli assessori dei Trasporti e del Turismo della Regione Sardegna, Massimo Deiana e Francesco Morandi. "Dal 'caro traghetti' al 'caro porti' - afferma Morandi - mentre noi lavoriamo per promuovere la Sardegna, valorizzare gli eventi, diffondere i nostri banner, comunicare nuove motivazioni di viaggio, aumentare i 'repeaters' e migliorare i servizi, qualche porto della Penisola rischia di vanificare i nostri sforzi aumentando le tasse di propria competenza. I nostri scali - aggiunge - mostrano molta più sensibilità e stanno cercando il modo di abbassarle, credo che un po' di trasparenza possa essere utile e aiutare l'opinione pubblica a interpretare meglio lo stato delle cose". "La politica rapace dei porti rischia di annullare gli sforzi che amministrazioni pubbliche e compagnie di navigazione stanno compiendo per abbattere i costi dei biglietti, come quello preannunciato ieri dalla Tirrenia CIN - dice Deiana - l'esempio di Civitavecchia è più che mai emblematico sia perché riguarda le rotte sarde soggette a continuità territoriale e inficia le riduzioni previste per i residenti, sia perché, a fronte di tariffe esorbitanti, si registrano servizi carenti se non inesistenti. È doveroso - conclude l'assessore Deiana - denunciare pubblicamente questo stato di cose". (ANSA).