Porti: regole comuni europee in tema lavoro,sicurezza,salute
Incontro a Capodistria organizzato da eurodeputati di 4 Paesi
13 marzo, 20:33(ANSA) - TRIESTE, 13 MAR -"Regole comuni a livello europeo in tema di lavoro portuale, che puntino a migliorare gli standard di sicurezza, la salute e la formazione dei lavoratori. Nessun porto europeo da solo può veramente e radicalmente cambiare le condizioni del lavoro: serve un impegno dell'Ue e indicazioni chiare a livello comunitario". Eurodeputati e rappresentanti sindacali dei porti di Trieste, Capodistria, Fiume e Amburgo, riuniti oggi a Capodistria (Slovenia), sono d'accordo su questi punti, come espresso nel corso di una tavola rotonda sul tema lavoro portuale e sindacati organizzata da 4 europarlamentari di Italia, Germania, Slovenia, Croazia, in particolare dall' italiana Isabella De Monte, assente per motivi di salute ma che ha inviato un messaggio.
Secondo gli eurodeputati presenti, "la collaborazione tra i porti europei passa anche attraverso l'armonizzazione delle condizioni dei lavoratori, che è necessaria". "Come Parlamento europeo - ha specificato Knut Fleckenstein, eurodeputato tedesco - dobbiamo agevolare questa collaborazioni con normative specifiche. Ci impegniamo a replicare questa tavola rotonda tra un anno per illustrare i risultati raggiunti".
Per il commissario del Porto di Trieste Zeno D'Agostino, "il ruolo dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali è essenziale nella buona gestione di un porto. Per tale ragione - ha aggiunto - il dialogo, la collaborazione e l'interlocuzione con loro sono preziosi nell'ottica di un percorso di crescita e rilancio dello scalo". E ha indicato che tra le priorità ci sarà il "rafforzamento dell'interlocuzione con i lavoratori e i sindacati all'interno del Porto di Trieste".
Anche i rappresentanti sindacali dei diversi scali europei hanno posto l'accetto sulla necessità di tutelare qualità e sicurezza del lavoro. I sindacalisti italiani sottolineano la necessità di "vigilare" in merito alla riforma dei porti che a breve verrà presentata dal Governo, "per evitare una eccessiva liberalizzazione all'interno dei porti, con conseguenze sulla sicurezza". I sindacalisti non escludono, invece, uno sviluppo dei rapporti tra i porti di Trieste, Capodistria e Fiume, storicamente "non sempre fluidi", ma che oggi potrebbero trovare nuovi impulsi alla collaborazione". Isabella De Monte è convinta che le collaborazioni siano "indispensabili per affrontare le nuove sfide dei traffici".(ANSA).