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Governance porti più snella, meno Autorità e più sistema

Renzi, da 24 a 15 le autorità portuali

23 gennaio, 09:58
Governance porti più snella, meno Autorità e più sistema Governance porti più snella, meno Autorità e più sistema

(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Varati i decreti attuativi della Legge Madia nell'ambito dei quali rientra la riforma della portualità italiana. La governance dei porti italiani diventa strategica e più snella, con meno Autorità e più coordinamento non solo tra i porti ma anche gli interporti che vi gravita intorno, in una logica di sistema.

"Oggi sono 24 le autorità portuali li riduciamo a 15 con una sana e seria politica di coordinamento. Qualche poltrona in meno e efficienza in più". Così Matteo Renzi illustrando i dl attuativi alla riforma della P.A.

 

La riforma dei porti contenuta nel decreto attuativo della riforma della P.A. prevede una serie di novità che puntano a far funzionare l'hub Italia, oggi frenato da problemi che vanno dall'eccessiva frammentazione e scarso coordinamento, all'eccesso di burocrazia.
La principale misura va ad incidere sul numero delle Autorità portuali: da 24 vengono ridotte a 15. Un cambio di nome che porta con sé anche un cambio di logica: non più Autorità che lavorano ognuna per conto proprio, talvolta in modo concorrenziale, ma facendo in modo che diventino una sorta di centro di coordinamento strategico in grado di mettere a sistema i porti e gli interporti. I porti delle Autorità di sistema, scelti prendendo come riferimento i porti 'core' indicati dall'Europa, avranno un ruolo strategico e prenderanno le decisioni. Con loro lavoreranno i circa 50 porti nazionali per le attività strategiche.
Viene inoltre snellito il 'governo' delle Autorità di sistema. L'attuale Comitato portuale, composto da una trentina di membri, viene sostituito da una sorta di consiglio di amministrazione snello, composto di 4-5 membri, in grado di prendere decisioni veloci. Ad affiancarlo ci sarà un Tavolo di partenariato della "risorsa mare", che riunirà tutti gli stakeholder e avrà funzioni consultive. Il decreto prevede anche una semplificazione dei procedimenti amministrativi e dei soggetti coinvolti, attraverso la creazione di due sportelli unici, uno doganale e uno amministrativo, cui dovrebbe aggiungersi anche una semplificazione a livello tecnologico, che in alcuni porti è già realtà. La riforma più complessiva di tutto il sistema, avviata con il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica varato nel luglio scorso, procede su vari fronti: la semplificazione dei dragaggi è nel Collegato ambientale; gli incentivi 'marebonus' e 'ferrobonus' sono stati inseriti nella legge di stabilità e necessitano ora di un altro atto legislativo per diventare realtà; i collegamenti dell'ultimo miglio sono stati inseriti nel contratto di programma di Rfi.(ANSA).

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