Porti: Trieste, da porto franco a aggregatore di innovazione
D'Agostino, il "tappo" Saipem? Un esempio di futuro possibile
21 settembre, 19:34Più il Comune, la Regione, l'Autorità di sistema, il mondo della ricerca e quello delle imprese saranno in grado di declinarla, ciascuno nel proprio ambito e in funzione delle proprie competenze, più il porto di Trieste sarà in grado di competere sul mercato e di assicurarsi uno sviluppo di successo. In questo senso si sono espressi oggi il presidente dell'Autorità di Sistema, Zeno D'Agostino, il direttore di Area Science Park, Stefano Casalegggi, il presidente di Aiom Trieste, Sergio Bologna, e il responsabile sviluppo robotica di Saipem, Giovanni Massari, parlando al Museo Revoltella su questo tema: "I Porti come spazi di innovazione".
"Il porto inteso solo come luogo di lavoro - ha detto
D'Agostino - oggi non basta più. Deve reinterpretare la sua
funzione, diventare un 'aggregatore', un soggetto capace di
attrarre e mettere sinergie di interesse comune. Trieste può
farlo, e la sua dimensione di porto franco certamente aiuta".
Può essere infatti questa una delle condizioni fondamentali
per la quali alcune aziende siano disposte ad investire su
questo territorio e non su altri., Come il caso di Saipem, per
esempio, che ha fatto del porto di Trieste una delle sue sedi
principali per quanto riguarda lo sviluppo della robotica e
della ricerca. "Qui a Trieste - ha detto Massari - abbiamo il
nostro famoso 'tappo' petrolifero messo a punto in seguito al
disastro del pozzo Macondo, nel Golfo del Messico. La nostra
tecnologia è unica al mondo, e abbiamo deciso di tenerla a
Trieste proprio per la capacità che ha il nuovo porto di
guardare al futuro".
Analoghi gli interventi di Casaleggi e Bologna. "Innovazione
non è solo ricerca applicata, non è solo tecnologia - ha detto
il presidente di Aiom -. Tutta la realtà della logistica per
Trieste è fondamentale, e saperla declinare in termini
innovativi significa, banalmente, essere più competitivi. Essere
consapevoli che significa anche nuovi modelli di organizzazione
e di innovazione sociale.". Trieste, non a caso capofila dei
porti italiani, ha tutte le carte in regola per essere
strategicamente all'avanguardia.(ANSA)