Energia dalle onde, in golfo Napoli test per Dimemo
Ingegnere Sun, dighe non dissipano forza mare ma la raccolgono
03 ottobre, 10:51Il progetto, finanziato dal Miur sui fondi del Pon Ricerca e Competitività, punta all'innovazione nella progettazione delle dighe marittime, stravolgendone l'originaria filosofia: anziché dissipare energia, si vuole oggi catturare la potenza del moto ondoso. "E' un progetto unico in Italia - spiega Diego Vicinanza, professore di ingegneria costiera alla Seconda Università di Napoli - che sostituisce le dighe tradizionali costruite di solito con scogliere artificiali per dissipare l'energia.
In questo caso, invece, viene usata una
diga in cemento capace di catturare questa energia e
trasmetterla poi a delle turbine che producono energia
elettrica".
Il Dimemo, dunque, è una tecnologia che si integra al 100%
con i porti. Costituisce il muro paraonde e quindi è invisibile
dal waterfront, è silenzioso, poiché l'apparato elettromeccanico
è racchiuso in un apposito locale macchine ed è innocuo alla
fauna marina. La sperimentazione è partita al Molo San Vincenzo
di Napoli, dove una parte della diga cittadina è stata
sostituita dal sistema della Sun. "Quello che stiamo testando
nel golfo di Napoli - prosegue Vicinanza - è un prototipo
all'interno del quale metteremo un certo numero di turbine e
quindi potremo prodrre 10, 15 o 20 kw. La sperimentazione ci
consentirà anche di trovare la turbina che riesce ad ottimizzare
l'analisi costi-benefici mentre il prototipo ci mostrerà la sua
resistenza all'azione distruttiva delle onde". L'energia
potrebbe essere usata dal porto stesso, anche se una delle
applicazioni più immediate che i ricercatori napoletani stanno
studiando è quella di mettere il sistema in sinergia con altre
fonti rinnovabili per desalinizzare l'acqua in aree isolate, in
particolare piccole isole.
Per la forza del moto ondoso, la tecnologia ha il potenziale
di attrarre l'interesse dei Paesi europei che si affacciano
all'Atlantico e al mar Baltico, ma "anche in Italia - conferma
l'ingegnere - potrebbe essere conveniente ovunque, perchè i
costi sono confrontabili a quelli delle opere tradizionali. I
siti ideali da noi sono la costa ovest della Sardegna e
ovest-sud-ovest della Sicilia sopratutto per i porti e le
comunità delle piccole isole. Ma questa tecnologia è agli inizi
e ha grosse opportunità di sviluppo: il Mediterraneo può essere
una grande palestra. Una volta trovata la tecnologia giusta
saremo capaci di esportarla a Nord dell'Atlantico, dove
l'energia prodotta dalle onde è maggiore". (ANSA).