Compagnia baleniere giapponesi multata dalla Corte d'Australia
Per caccia illegale nel santuario balene al largo dell'Antartide
21 novembre, 12:14(ANSA) - SYDNEY, 19 NOV - La compagnia cui appartengono le baleniere giapponesi attive nei mari antartici è stata condannata dalla Corte Federale d'Australia a multe per un totale di un milione di dollari australiani (650 mila euro) per aver violato un ordine della corte stessa di cessare la caccia alle balene in un'area al largo dell'Antartide, proclamata dall'Australia santuario dei grandi cetacei. La giudice Margaret Jagot ha stabilito che la Kyodo Senpaku Kaisha ha ripetutamente contravvenuto a un'ingiunzione del 2008 di cessare la caccia entro la zona economica esclusiva dell'Australia, che si estende per 200 miglia nautiche dal territorio antartico australiano. In particolare, ha dichiarato la giudice, la compagnia ha ucciso numerose balene nel corso di quattro separate campagne tra dicembre 2008 e marzo 2014, commettendo una violazione "deliberata, sistematica e sostenuta" dell'ingiunzione che era stata imposta secondo la Legge sulla Protezione Ambientale e la Conservazione della Biodiversità. Secondo il verdetto la Kyodo ha commesso oltraggio alla corte e le multe imposte riflettono "la grave natura delle violazioni" e la necessità di "denunciare la condotta della compagnia". La caccia commerciale alle balene è proibita dal 1986, ma il Giappone ha continuato a ucciderle usando come scappatoia un'esenzione per ricerca scientifica. Tokyo non riconosce la sovranità dell'Australia sulle acque al largo dell'Antartide e ha continuato la caccia in ogni estate australe nonostante l'ingiunzione del 2008, finché la Corte Internazionale di Giustizia non ha stabilito lo scorso anno che la caccia non era veramente scientifica. Lo scorso giugno tuttavia il Giappone aveva annunciato che la caccia 'scientifica' riprenderà da quest'estate fino al 2017, con una quota annuale ridotta di 333 balene, circa un terzo delle quote passate. L'azione presso la corte australiana era stata promossa dall'organizzazione animalista Humane Society International il cui direttore, Michael Kennedy, ha esortato il governo di Canberra di aumentare la pressione diplomatica su Tokyo perché metta fine alla caccia in maniera definitiva. (ANSA).