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Spiagge, Corte Ue boccia proroga concessioni in Italia

Necessario riavviare gare. Ministro Costa annuncia "riordino"

15 luglio, 14:08
Spiagge, Corte Ue boccia proroga concessioni in Italia Spiagge, Corte Ue boccia proroga concessioni in Italia

(ANSA) - BRUXELLES, 15 LUG - La Corte di giustizia europea ha definitivamente bocciato la proroga automatica delle concessioni demaniali per le spiagge decisa dall'Italia fino al 31 dicembre 2020, ultimo tentativo per aggirare la direttiva Bolkenstein per il mercato unico dei servizi approvata nel 2006. E proprio mentre gli stabilimenti si riempiono, tornano a tremare tutti i circa 30mila 'bagnini' d'Italia: le concessioni dovranno andare a gara pubblica, hanno ribadito i giudici di Lussemburgo, sottolineando che per le 'perle del turismo' dovranno essere gare aperte alle imprese di tutta la Ue. Ed è subito bufera politica, sul governo e l'Europa. Per la Cna Balneatori la sentenza è "un colpo durissimo" e "tocca adesso al governo trovare gli strumenti che consentano alle imprese di continuare a lavorare". Mentre per la Fiba Confesercenti contiene anche "importanti aperture positive" ed è "giunto il momento per l'Italia di dotarsi di una nuova legge di riforma del demanio turistico". Per Legambiente il pronunciamento è benvenuto, ed è tempo di una "riforma che punti su trasparenza, legalità e libero e gratuito accesso al mare" per almeno il 50% delle spiagge. Il ministro per gli affari regionali, Enrico Costa, replica affermando che il governo ha "lavorato intensamente per predisporre le basi ed i principi di riordino dell'intera materia". Ed assicura che "saranno tutelati gli investimenti" e "valorizzate esperienze e professionalità di coloro che rappresentano le colonne del turismo balneare nel nostro paese". Dalla Camera, il vicepresidente dei parlamentari di Area popolare, Sergio Pizzolante anticipa che la legge delega che garantisce un periodo di transizione ed i diritti acquisiti "è pronta e dovrebbe essere presentata in uno dei prossimi consigli dei ministri". Ma mentre il gruppo M5S che chiede trasparenza nel processo di assegnazione delle nuove concessioni, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, parla di una "vicenda decennale" gestita "con troppa superficialità". Deborah Bergamini a nome di Forza Italia attacca il governo "molto attivo in Europa per chiedere favori e deroghe per salvare banche e banchieri ma si è completamente disinteressato di un settore fondamentale per l'occupazione e la crescita". E Matteo Salvini nella sentenza vede "un'altra mazzata che arriva dall'Europa" e "la testimonianza che se l'Europa burocratica non esistesse sarebbe meglio per tutti". Con la sentenza di oggi, scattata per il ricorso di alcuni gestori che si erano visti rifiutare il rinnovo della concessione, i giudici di Lussemburgo hanno escluso ogni possibile scorciatoia all'applicazione della Bolkenstein: il rilascio delle autorizzazioni "deve essere oggetto di una procedura di selezione tra i potenziali candidati, che deve presentare tutte le garanzie di imparzialità e trasparenza, in particolare un'adeguata pubblicità". Ammettono che si deve tenere conto della "necessità di tutelare il legittimo affidamento dei titolari delle autorizzazioni in modo che essi possano ammortizzare gli investimenti effettuati", ma osservano che la proroga automatica non è legittima se non c'è stata gara per la concessione iniziale. In più osservano che laddove ci fosse un "interesse transfrontaliero", ovvero nelle aree di maggior pregio turistico ed in quelle vicine ai confini della penisola, le gare andranno organizzate per non incorrere nella "disparità di trattamento a danno di imprese con sede negli altri stati membri e potenzialmente interessate". (ANSA).

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