Pesca sicura, presentato in Puglia il primo progetto Italia
Realizzato nell'arco di un triennio
27 giugno, 15:38(ANSA) - BARI, 20 GIU - Quarantacinque imbarcazioni di ogni tipologia di pesca sottoposte a verifiche del ciclo di lavorazione in tutte le marinerie pugliesi, da Peschici a Marina di Leuca; 150 visite mediche condotte sui lavoratori, in particolare ortopediche e dermatologiche; 180 addetti che hanno partecipato agli eventi formativi con la raccolta di questionari. Sono alcuni dei numeri del progetto "Pesca Sicura" realizzato nell'arco di un triennio in Puglia grazie allo sforzo organizzativo che ha visto la collaborazione della Direzione Regionale dell'Inail e dell'Osservatorio Nazionale della Pesca con il coinvolgimento delle Capitanerie di Porto e, soprattutto, degli stessi pescatori sensibilizzati alla problematica della salute e sicurezza a bordo. I risultati dell'iniziativa, la prima del genere in Italia, sono stati illustrati in un incontro svoltosi a Bari e saranno utili a definire - è stato annunciato - le linee guida per il settore della pesca sul fronte della salute e della sicurezza sul lavoro.
"La ripetitività delle attività a bordo - ha detto il presidente dell'ente bilaterale Emanuele Sciacovelli - provoca un abbassamento del livello di attenzione: non a caso nel comparto ittico, la maggior parte degli infortuni è di tipo ricorrente e ripetitivo e gli incidenti sul lavoro in questo settore, a livello comunitario, presentano un indice 2.4 superiore rispetto alla media degli altri settori produttivi con una mortalità circa 10 volte maggiore". "I risultati raggiunti e gli studi condotti con questa iniziativa - ha affermato Giuseppe Gigante, Direttore regionale Vicario dell'Inail Puglia - sono unici in Italia, in un settore, quale quello della pesca, escluso dalle previsioni normative del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro". Il progetto nelle sue diverse articolazioni è stato illustrato da Mario Tavolaro, referente medico per la prevenzione dell'Inail Puglia, che ha messo in risalto l'individuazione dei principali fattori di rischio sia di tipo infortunistico, legati all'uso delle attrezzature a bordo nave, che di natura tecnopatica, cioè connessi all'esposizione a rumore, alle vibrazioni, alle condizioni climatiche, alle sostanze chimiche. Sarà inoltre costruita una anagrafe sanitaria sullo stato di salute dei lavoratori marittimi. (ANSA).