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Concordia: Schettino,'entra acqua,tanto e'calma piatta

Le comunicazioni di quella notte, 'e poi ci pensi dio'

16 ottobre, 22:19
CONCORDIA: SCHETTINO TORNA IN AULA CONCORDIA: SCHETTINO TORNA IN AULA

 (degli inviati Matteo Guidelli e Michele Giuntini) (ANSA) - GROSSETO, 16 OTT - Non solo l'inchino, non solo le informazioni false - "abbiamo un black out a bordo, stiamo vedendo di risolvere" - non solo le comunicazioni alle autorità in ritardo. La notte in cui portò la Concordia contro gli scogli, il comandante Schettino faceva pure lo spiritoso: "stiamo imbarcando acqua, tanto è calma piatta". La 'battuta' è lì, nero su bianco, nelle 270 pagine della perizia disposta dal Gip che i tecnici stanno illustrando nel corso dell'incidente probatorio nel teatro Moderno di Grosseto. "Quesito 40: le comunicazioni alle competenti autorità costiere partite dalla plancia di comando circa la verificazione del sinistro, il loro contenuto, gli interlocutori con cui intervennero" e la domanda posta dal Gip Montesarchio ai periti. Che, prima di rispondere, fanno una premessa: "al fine di poter fornire un quadro quanto possibile esaustivo delle comunicazioni, si è ritenuto indicare anche quelle partite a richiesta delle Autorità". E così emerge che la prima comunicazione registrata è delle 22.02.37, quando la capitaneria di Porto di Civitavecchia chiede "come è la situazione a bordo". Schettino, stando alla perizia, già sa che c'é una falla enorme e che non può più governare la nave. Ma risponde: "la situazione a bordo è che al limite ci mandino un rimorchiatore anzi al più presto anzi la situazione..abbiamo fatto un blackout e stiamo valutando". Che c'é una "via d'acqua" nella Concordia, il comandante lo comunica solo alle 22.22.25, richiedendo ancora l'intervento di un rimorchiatore. Tre minuti dopo è in contatto con la Capitaneria di Livorno: "Stiamo valutando una via d'acqua abbiamo una falla vi chiediamo R/r in assistenza che ci tira su". E uno degli ufficiali presenti in plancia, aggiunge che "tutti i passeggeri hanno già indossato i giubbotti di salvataggio nessun ferito la falla non è ancora identificabile falla squarcio lato sinistro". A terra capiscono bene che la situazione è ben più grave di quanto vanno raccontando a bordo, tanto che alla 22.26.46 fanno un'altra domanda molto chiara: "la falla si è verificata a causa di cosa?". Il vice di Schettino, Ciro Ambrosio, ripete che "non è ancora stato identificato". Ma in plancia è dalle 21.49 che sanno benissimo cosa è accaduto. Sei minuti dopo è nuovamente Schettino a parlare con le Capitanerie. E finalmente, ammette. "Praticamente stiamo imbarcando acqua". Ma poi aggiunge, "tanto è calma. E poi Dio ci pensi, non abbiamo problemi, dobbiamo solo mettere i passeggeri a mare, se ci mandate dei mezzi per cortesia.. con molta velocità". Diciannove minuti dopo la 'calma piatta', Schettino darà l'abbandono nave e alle 23.18.00 parla con Circomare S. Stefano: "stiamo evacuando tutti i passeggeri. Abbiamo le ancore a mare, siamo adagiati a poppa riuscite a guardare dall'esterno che squarcio abbiamo avuto? Non ancora capito esattamente che stiamo evacuando tutti i passeggeri. Stiamo proprio di fronte all'isola, li stiamo portando a terra". Il comando di evacuazione, il comandante, avrebbe dovuto darlo, secondo i periti, almeno 32 minuti prima di quella disgraziata battuta. (ANSA).

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