Gran Bretagna-Iran, scintille nello stretto di Hormuz
'Tentato il blocco di una petroliera, difesa dalla Royal Navy'
11 luglio, 22:48(di Cristoforo Spinella) (ANSA) - Nuova escalation di tensione nel Golfo Persico. La Gran Bretagna ha denunciato un tentativo delle forze navali delle Guardie della rivoluzione iraniana di impedire il transito di una sua petroliera, la British Heritage della compagnia Bp, attraverso lo stretto di Hormuz, passaggio cruciale per il commercio mondiale di greggio. Secondo la ricostruzione della Difesa di Londra, tre mezzi dei Pasdaran avrebbero cercato di indurre il cargo a fermarsi. A bloccarli è stato l'intervento della fregata HMS Montrose della Royal Navy, frapponendosi tra la petroliera e i vascelli iraniani. Ai suoi "avvertimenti verbali", i mezzi dei Pasdaran si sono allontanati. L'episodio, che sarebbe stato filmato dalle forze americane nell'area, ha spinto Londra ad alzare al massimo livello l'allerta per le sue navi nel Golfo. Ma l'accusa è stata seccamente negata dalle Guardie della rivoluzione, la potente forza armata che risponde solo alla Guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei. "Nelle ultime 24 ore non ci sono stati incontri con navi stranire, comprese quelle britanniche", sostengono in una nota i Pasdaran, sottolineando poi che "se fosse stato ricevuto un ordine di sequestrare navi straniere", i loro mezzi "sarebbero stati in grado di condurre la missione senza problemi, in modo deciso e rapido". Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha parlato di "affermazioni senza valore, fatte per creare tensioni". Ma la pressione su Teheran si alza ulteriormente. Il presidente americano Donald Trump ha discusso in una telefonata con il premier israeliano Benyamin Netanyahu della sicurezza regionale, "inclusi gli sforzi per impedire le azioni maligne dell'Iran". Russia e Cina lanciano però un nuovo invito alla moderazione. Per il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, è essenziale "garantire la libertà di navigazione nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz", ma occorre "evitare un'impennata delle tensioni". Il presunto incidente di oggi è apparso come una conseguenza quasi annunciata delle minacce di Teheran per il sequestro una settimana fa da parte delle forze di Sua Maestà della sua petroliera Grace 1 a Gibilterra, accusata di violare le sanzioni Ue sulle forniture di greggio alla Siria. Il presidente iraniano Hassan Rohani aveva minacciato "ripercussioni" per un'azione che la Repubblica islamica ha definito un atto di "pura e semplice pirateria", sottolineando di non essere obbligata ad adeguarsi alle misure restrittive di Bruxelles contro il suo alleato Damasco. L'ambasciatore di Londra a Teheran è già stato convocato almeno tre volte in relazione all'episodio. E in serata è giunta anche la notizia dell'arresto a Gibilterra del capitano della Grace 1 e del suo secondo, di nazionalità indiana. Una mossa destinata a infiammare ancor di più lo scontro. Gran Bretagna e Stati Uniti, ha minacciato il contrammiraglio Ali Fadavi, comandante della forze navali dei Pasdaran, "si pentiranno amaramente" del blocco della Grace 1. Le nuove tensioni nello stretto di Hormuz, da cui passa un terzo del petrolio mondiale commerciato via mare, rilanciano i timori sui rischi di incidenti nell'area, dove negli ultimi due mesi 6 mezzi tra cargo e petroliere hanno subito attacchi e sabotaggi. Proprio ieri gli Stati Uniti avevano reso pubblica la volontà di creare a breve una coalizione di Paesi coordinata da Washington per garantire con una "scorta militare" la sicurezza delle navi commerciali all'imboccatura del Golfo Persico e nello stretto di Bab al-Mandab, all'ingresso del mar Rosso, dove operano i ribelli yemeniti Houthi filo-iraniani.(ANSA).