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Mostro d’acciaio Luftwaffe in fondali la Maddalena

Una donna scopre relitto del piu’ grande aereo da trasporto

14 settembre, 14:21
Scoperto il relitto del Messerschmitt Me-323 'Gigant' Scoperto il relitto del Messerschmitt Me-323 'Gigant'

(di Maria Grazia Marilotti) (ANSA) - CAGLIARI, 12 SET - Era uno dei colossi dell'aria da trasporto della Luftwaffe, la forza armata aerea tedesca. Un mostro di acciaio con un'apertura alare di 55 metri, 10 metri di altezza e 30 di lunghezza, sei motori per un peso complessivo a pieno carico di 45 tonnellate. Ora l'aereo tedesco, un esamotore Messerschmitt Me-323 ''Gigant'', ritorna alla luce dagli abissi del mare dove giaceva a 64 metri di profondita'.

Dopo un anno di ricerche tra gli archivi e gli studi storici, grazie ai contatti incontrati con i viaggi solitari all'isola della Maddalena, avviene l'inaspettato ritrovamento nelle acque dell'Arcipelago, nel Nord della Sardegna. Il risultato porta la firma di una donna, Cristina Freghieri, milanese, subacquea, scrittrice, e soprattutto appassionatissima di storia militare.

Grazie alla sua puntigliosa ricerca tra fondali e archivi storici a sessantanove anni dall'affondamento nelle acque dell'Arcipelago ad opera di un aereo inglese nella seconda guerra mondiale, arriva la scoperta, segnalata alle autorita' competenti. Prodotto in 200 esemplari, sono andati tutti distrutti durante il conflitto: quello sul fondale de La Maddelana, e' ritenuto l'unico relitto scoperto.

Il lavoro di squadra permette di ricostruire una tragica battaglia aerea svoltasi nei cieli dell'isola il 26 luglio 1943, a ridosso della caduta del fascismo in Italia. La passione di Cristina Freghieri, amante di relitti sommersi, ricchi di mistero, fascino e storia, la spinge a seguire un messaggio del suo libraio di fiducia, Federico Peyrani, gestore della Libreria Militare di Milano.

''La ricerca storica tra gli archivi inglesi, italiani e tedeschi con l'esperto Dino Pagano e' iniziata a maggio del 2011. Dino e' riuscito a recuperare il piano di volo del Beaufigther che colpi' il Messerchmitt restringendo la zona di mare da setacciare. Il 3 gennaio ho messo piede per la prima volta a La Maddalena. A fine mese sono poi tornata per calare la telecamera filoguidata nel punto in cui presumibilmente si trovava l'aereo'', racconta Cristina Freghieri. A La Maddalena entra in contatto con un pescatore, Mario Vitello, che la guida sul punto dove lui riteneva fosse affondato il velivolo. Il 27 maggio sono iniziate le immersioni a 96 metri. Il pomeriggio del 28 e' un giorno importante per Cristina. ''E' stato un tuffo, fatto un po' forzato vista la stanchezza del lavoro del mattino. E' stata una carica di emozione pura, vedere improvvisamente l'aereo nel blu velato del mare. Prima abbiamo visto un pezzo di lamiera, poi un altro ancora fino a quando l'aereo non e' apparso, in una esplosione di immagini, in tutta la sua bellezza, un tuffo al cuore''.

Quello che Cristina e il compagno di avventura Aldo Ferrucci hanno portato in superficie e' piu' che una pagina di storia. ''Rende merito alla memoria delle vittime di una guerra lontana - dice la ricercatrice - e vive nel cuore di chi non ha una tomba a cui portare un fiore''.

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