Entrano nel vivo i
festeggiamenti in onore di San Pardo, patrono di Larino e di
tutta la Diocesi. Tre giornate intense, dal 25 al 27 maggio.
Oltre 120 i carri dal formato a capanna, addobbati e ricoperti
di fiori realizzati a mano in carta velina trainati dai buoi
attraverseranno in corteo le vie del centro frentano.
"La festa di San Pardo ha origine antichissima - spiega
Giuseppe Mammarella dell'archivio storico e biblioteca della
Diocesi - anche il celebre drammaturgo francese Alexandre Dumas
(padre) nel suo famoso romanzo 'La Sanfelice', si interessa
della particolare manifestazione". L'attuale celebrazione della
festa consiste in tre grandi cortei. Dopo il tramonto del primo
giorno, i carri si avviano lentamente dal centro storico
medioevale verso la parte alta dell'antico capoluogo frentano,
sito dove, sotto Diocleziano, furono martirizzati tre cittadini:
Primiano, Firmiano e Casto."Il giorno seguente si ricorda
l'arrivo in città delle spoglie mortali di San Pardo, avvenuto
il 26 maggio dell'anno 842. Distrutta Larino dai Saraceni (anno
840), gli abitanti di Lesina e Lucera (Foggia) trafugarono i
corpi dei primi due Martiri Larinesi. Appena giunti a Lesina con
i sacri depositi - racconta Mammarella - proclamarono i Santi
Primiano e Firmiano Patroni della nascente località lagunare.
Quei larinesi scampati dalla strage, sentirono che la più grande
sventura era caduta sulla loro città, quando trovarono vuoti i
venerati sepolcri dei Santi Martiri, motivo per cui decisero
subito di ricercarli. Nei pressi di Lucera, però, scoprirono la
tomba di S. Pardo e se ne impadronirono. Venne, quindi,
approntato un rozzo carro trainato da buoi, su cui sistemarono
il sacro deposito che, tra preghiere, inni e canti, portarono a
Larino".
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