D'Annunzio, Flaiano e
arrosticini. Forse è irrispettoso per il Vate, ma i 'rustell' di
pecora sono uno degli emblemi d'Abruzzo ormai conosciuti nel
mondo. Milioni di stecchi consumati ovunque: ebbe il coronavirus
sta dando una mazzata mortale anche agli arrosticini.
"Ho chiuso. Consumi crollati del 90%. Meglio chiudere e
congelare che buttare. Dai 25 mila arrosticini dell'ultimo
weekend sono passato s 3 chiamate al giorno. Avevo 100 pecore da
macellare, 50 mila arrosticini, ho preso e ho congelato tutto,
sperando in meglio". Ferruccio ha una delle aziende che lavorano
a mano più famose del pescarese ed è sconsolato: 15 dipendenti
tutti fermi. Il blocco del settore mette a rischio a migliaia da
lavoratori dei vari settori, centinaia di migliaia di pecore
trattate nella quasi totalità di importazione.
Ma c'è il problema dell'approvvigionamento: "La Francia ha
chiuso, non spedisce più, come Irlanda e Spagna; quindi in
futuro non si troverà merce e pecore".
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