A giugno con le sue ricerche,
pubblicate sulla rivista scientifica dell'American society of
Hematology "Blood", Silvana Di Giandomenico aveva posto le basi
per lo sviluppo di nuove classi di farmaci che agiscono con un
nuovo meccanismo d'azione aprendo la strada al miglioramento
delle terapie dell'anemia cronica. La ricercatrice termolese,
che opera a New York al "Weill Cornell Medicine", unità di
ricerca biomedica della Cornell University, si è sottoposta al
vaccino Pfizer in ospedale.
"E' andato tutto bene - racconta all'ANSA - Il vaccino è una
responsabilità sociale, abbiamo un dovere morale e sociale di
sottoporci al farmaco. Subito dopo la somministrazione ho avuto
un leggerissimo dolore al braccio. Il protocollo prevede la
permanenza di 15 minuti in una stanza adiacente a quella dove
viene effettuato il vaccino. Subito dopo ho cominciato a
lavorare. Non ho avuto nessun problema".
Nei giorni successivi alla somministrazione, fa sapere la
ricercatrice, i pazienti sono monitorati attraverso un'app.
"Ogni giorno informiamo l'ospedale su come ci sentiamo. C'è
un'app dove possiamo inserire tutte le informazioni sul post
vaccino. Ieri ho lavorato, sono stata operativa, non ho avuto
febbre. Dopo la prima dose ci sarà un richiamo a fine gennaio.
Gli studi clinici effettuati sul vaccino sono molti seri
altrimenti non sarebbe stato approvato dalle autorità sanitarie
come l'FDA".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA