Si faceva chiamare "Robocop" con i
suoi numerosi clienti cui assicurava le dosi di sostanze
stuperfacenti, cocaina in particolare. Insieme ad altri due
pregiudicati, era dedito allo spaccio di droga che, durante il
lungo lockdown, è aumentato. Per cedere le dosi, ricorrevano
ogni volta a sistemi nuovi anche fantasiosi come il nomignolo
dello spacciatore.
Per lui e altre due persone sono scattati gli arresti
nell'ambito di una operazione antidroga denominata "Robocop"
scattata all'alba di oggi ad opera dei Carabinieri di Larino
(Campobasso) nel centro frentano ed a San Martino in Pensilis
(Campobasso), Campomarino (Campobasso) e Portocannone
(Campobasso). I militari hanno eseguito una misura cautelare
emessa dal Gip frentano, Rosaria Vecchi, su richiesta del
Sostituto procuratore di Larino, Marianna Meo, nei confronti dei
tre pluripregiudicati di cui due originari di San Martino in
Pensilis ed uno di Foggia ma domiciliato in Basso Molise.
L'indagine, iniziata nel 2020, ha accertato centinaia di
cessioni, soprattutto di cocaina ma anche di marijuana. Uno dei
malviventi spacciava anche durante l'orario di lavoro, in
un'azienda abruzzese, fornendo dosi ai colleghi. Nel corso
dell'operazione sono state eseguite decine di perquisizioni in
abitazioni di persone che, a vario titolo, sono emerse durante
l'attività investigativa.
Due degli arrestati sono ai domiciliari ed un terzo è in carcere
a Larino.
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