"Basta nomine politiche negli
enti pubblici. Serve una nuova legge sulla inconferibilità. Il
caso del Cosib di Termoli ne è un esempio". Così il deputato
molisano del Movimento 5 Stelle Antonio Federico che ha
presentato un'interrogazione ai ministri per la Pubblica
amministrazione Renato Brunetta e dell'Interno Luciana
Lamorgese.
"La vicenda della nomina del presidente del Consorzio per lo
sviluppo industriale della Valle del Biferno prova la necessità
di un percorso di riforma che riguardi l'inconferibilità al
vertice di enti pubblici di chi fa politica" aggiunge il
parlamentare molisano.
Federico ha portato all'attenzione del Parlamento la discussa
nomina al vertice del Cosib, segnalata dall'Autorità nazionale
anticorruzione (Anac) che nei giorni scorsi ha ribadito il suo
giudizio negativo.
"L'Anac - spiega il parlamentare - ha confermato il principio
sacrosanto che mira a evitare che gli incarichi degli enti
pubblici siano attribuiti in occasione di un mandato politico e
non in base a criteri di merito e professionalità. Nel caso del
Cosib la nomina è andata anche contro la legge Severino per la
quale non possono essere conferiti gli incarichi di
amministratore di ente pubblico di livello provinciale o
comunale a chi abbia ricoperto incarichi pubblici nei due anni
precedenti o un anno nel caso di incarichi nella giunta o nel
consiglio di Province, Comuni o unioni di comuni con meno di
15.000 abitanti. Invece il presidente del Cosib, nominato a
novembre 2020, ricopre la carica di sindaco di Petacciato dal
2017 e quella di consigliere dell'Unione dei Comuni del basso
Biferno dal 2019. Di qui i profili di inconferibilità denunciati
in Procura dal Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del
Molise, da qui Anac che ha bocciato la nomina". Tuttavia
l'organo di vigilanza del Cosib ha ritenuto legittima la
posizione del presidente.
Federico intende così sollecitare i ministri "ad adottare
iniziative normative che regolino le nomine ai vertici di enti
pubblici. E ritengo doveroso alzare il livello di attenzione
sulla vicenda perché la posizione di un'autorità di garanzia con
il prestigio dell'Anac non può essere snobbata o restare lettera
morta"
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