Apprensione anche tra le
imprese molisane che esportano i loro prodotti in Russia per gli
sviluppi della crisi Ucraina che potrebbe determinare lo stop
delle commesse come conseguenza delle sanzioni imposte dalla Ue.
In base al report fornito dalla Camera di Commercio (Cciaa) del
Molise, su dati Istat, nel 2020 il volume totale dell'export
verso la Russia si è attestato ad oltre 6,2 milioni di euro. Al
primo posto, il settore dei prodotti alimentari (4,1 mln),
seguito da quello dei prodotti chimici (1,05 mln), e da
macchinari e materiali da trasporto (0,9 mln). Nei primi nove
mesi del 2021, invece, il volume totale delle esportazioni in
Russia è stato di 4,9 milioni di euro con un incremento di circa
1,1 mln rispetto allo stesso periodo del 2020 (3,8). Anche in
questo caso al primo posto ci sono i prodotti alimentari con
3,9 milioni di euro (+900 mila rispetto al 2020), seguito dai
prodotti chimici con 861 mila euro (+273 mila). Nel rapporto
export/import la bilancia è a favore del Molise. Nei primi nove
mesi del 2021 infatti il volume totale delle importazioni dalla
Russia è stato di circa 1,2 mln di euro (760 mila nel 2020). "A
causa della crisi tra Russia e Ucraina ci stiamo avvicinando ad
una 'tempesta economica perfetta'. Così, interpellato dall'ANSA,
il presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina.
"L'aumento del prezzo delle materie prime - spiega - coinvolgerà
a cascata tutte le altre materie prime e travolgerà quindi anche
l'industria e l'agricoltura. Questo in ultima analisi
determinerà una diminuzione dei consumi e un aumento
dell'inflazione. Il rimbalzo economico che abbiamo avuto nel
2021, che io esito a definire 'crescita' - osserva - è dipeso in
larga parte dall'aumento dei consumi interni e solo in misura
molto marginale dall'aumento delle esportazioni. Significa che
esso è dipeso quasi totalmente dalla capacità di consumo del
ceto medio o medio basso, che verrà irrimediabilmente
compromesso dall'aumento dell'inflazione. In Molise - prosegue
Spina - il problema sarà ovviamente ancora più sentito con
effetti diretti, dunque, sulla nostra capacità di generare
reddito regionale, anche a causa della contrazione delle
esportazioni verso Russia e Ucraina. Inoltre l'economia molisana
vive, in assenza di diffusione di grandi industrie
manifatturiere, prevalentemente grazie ai consumi da lavoro
dipendente. Una compressione delle possibilità di spesa relativa
delle famiglie molisane finirà per allargare ulteriormente il
divario con le altre regioni italiane. E' necessario, in questo
contesto - conclude - che siano varate politiche nazionali in
grado di sostenere i redditi medio bassi. Mi sento di
condividere le preoccupazioni dei sindacati accanto a quelle
delle imprese".
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